Vengono dal Maine (USA) e questo è il quarto album, il secondo
prodotto dalla storica Minotauro. Personalmente è la prima
volta che li incontro, quindi non conosco i lavori precedenti, però
leggo che hanno spaziato dal prog rock settantiano al metal degli
anni ottanta. Ci tengono però a precisare che non sono un gruppo
“prog metal”. Tra le influenze citano Black Sabbath, Rush
e Iron Maiden, ma il loro sound appare complesso, ci sono elementi
presi dalla musica dei nativi americani e anche dal jazz, con un risultato
decisamente personale.
Le nove tracce del presente disco gravitano su territori epic doom,
e in certi momenti mi vengono in mente i Trouble, ma i Sunrunner hanno
molta personalità e quando inseriscono passaggi prog e ritmi
tribali, con una costruzione delle melodie non convenzionale, si prova
un senso di ammirazione. Disco a tratti selvaggio, ma anche capace
di emozionare con brani belli, dove la potenza del metal è
mitigata da atmosfere sognanti, che si alternano con continui cambi
di ritmo. Mi piace molto il riferimento agli indiani d’America,
che già appare dalla intrigante copertina e si svela in alcuni
passaggi del disco, che si ispirano chiaramente alle loro tradizioni
musicali, dando un sapore veramente singolare al progetto. Il risultato
nel complesso è sopra le aspettative.
Gran bel disco questo Ancient Art of Survival, che mette voglia di
conoscere anche il resto della discografia di questa band fuori dai
soliti canoni. Acquisto caldamente consigliato. GB
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