Gli appassionati di prog più curiosi hanno già sentito
il nome di questa superband composta da membri di band nordiche come
Wobbler, Tusmørke e Jordsjø. Il gruppo si forma sulle
ceneri dei Fangorn, attivi nei primi anni ’90. Nel loro sound
sono ispirati sia dai gruppi storici degli anni settanta, sia da nuove
formazioni come Landberk, White Willow e Anekdoten, in particolare
mi hanno ricordato anche i Circulus, band che forse in pochi ricorderanno,
ma veramente notevoli. La musica che propongono i TCOFR è un
mix di folk, prog, space rock e hard rock, tutto miscelato con un
gusto incredibilmente efficace. In altre parole, una band di musicisti
visionari un po’ come i Gong e gli Ozric Tentacles, ma più
orientati al folk rock.
I brani di questa trilogia sono stati composti in un periodo molto
lungo, circa trent’anni, e andrebbero ascoltati possibilmente
in continuità, purtroppo il box coi tre vinili è già
esaurito, ma si possono acquistare singolarmente. La strumentazione
di questi musicisti è ricca, oltre a chitarra, basso e batteria,
ci sono il flauto, l’hammond, il minimoog e il mellotron. Le
liriche sono affidate a due voci, femminile e maschile con un discreto
alternarsi dei due. Tutta l’opera ha un incedere epico di grande
bellezza, sembra veramente la colonna sonora di un racconto fantasy.
Partiture ora oniriche e sognanti, ora incalzanti e robuste, che nelle
mani di questi grandi strumentisti dalla solidità tecnica invidiabile
si esaltano ascolto dopo ascolto. Tutto questo unito ad una felice
composizione fa di questa trilogia un’opera che resterà
nella storia della musica moderna.
Con diciotto brani è difficile fare un commento per ogni singolo
episodio, sicuramente ci sono alcuni titoli di richiamo, usati come
singoli, ma come ho già cercato di spiegare si tratta di un
lavoro da assaporare nella sua interezza. Un viaggio fantastico come
non capitava da molto tempo di sentire. GB
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