Rock Impressions

The Fertility Cult - A Song of Anger THE FËRTILITY CÜLT  - Good As New
Koi Records / Engineer Records
Distribuzione italiana: no
Genere: Punk
Support: 45'' - 2005


Siamo al quinto album per questa band nordica che propone un sound piuttosto originale, possiamo definirlo una via di mezzo tra i Black Sabbath e i Magma. Una sorta di dark prog, che spesso lambisce la psichedelia più acida e lo space rock.

Toni solenni e teatrali aprono il disco, A Thousand Starships sembra una marcia epica che fa pensare ai poemi epici di Moorcock. Una delle caratteristiche principali del sound di questa formazione è la presenza del sax, che spesso è lo strumento più presente nelle costruzioni melodiche, conferendo anche un’atmosfera jazzy. Brani lunghi e visionari, con lunghe parti strumentali e momenti vorticosi come nella trascinante Fame Everlasting. Questi due brani di apertura sono molto convincenti. The Duel è dominata da un senso drammatico che mette inquietudine. Poi arriva la poetica Briseis a lenire il dolore, solo un breve momento, perché con la metallica The Curse of the Atreides si torna a rockare, un brano comunque venato di momenti tranquilli posti in chiusura, dove ancora è il sax a prendere il sopravvento. Gli ultimi due brani sono quelli più visionari e prog, però sono anche quelli che mi hanno convinto meno. È mancato un pieno coinvolgimento, ho trovato prolisse le parti strumentali.

Una band sicuramente originale con un sound distintivo, che ha proposto interessanti partiture, ma che manca ancora di vero appeal per raggiungere consensi che possano superare il confine degli appassionati più esperti. GB


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