Rock Impressions

The Forty Days - Beyond the Air The FORTY DAYS - Beyond the Air
Lizard
Genere: Prog Rock


Questa band toscana approda al secondo album, personalmente li ho incontrati grazie alla partecipazione al tributo ai Blue Oyster Cult su The Dark Side of the Cult e mi aveva colpito la raffinatezza della loro versione di Don’t Fear the Reaper. Quindi ero curioso di conoscere più a fondo la loro musica.

Nel loro sound ci sono molte influenze, possiamo parlare di prog rock in senso lato, perché propongono strutture musicali complesse, con partiture strumentali articolate, ma in realtà sono anche molto attenti a comporre belle melodie. C’è un uso misurato del metal, c’è del rock, tutto appare molto amalgamato all’insegna di una musica piacevole da ascoltare. La complessità è felicemente coniugata con un linguaggio accessibile. Poi colpisce anche la ricchezza compositiva, per cui c’è molta varietà fra i brani. Il disco è registrato con cura e ogni strumento si sente bene con bella mostra delle parti soliste di chitarra e tastiere. La voce limpida del cantante si inserisce bene nel contesto. Apice dell’album è la romantica title track ma non mancano momenti anche più grintosi, Beyond the Air è proprio un bel lavoro.

Unica pecca le grafiche che non sono all’altezza della musica, di sicuro la band ha messo tutto il cuore per fare questo disco e si sente, per il futuro credo varrebbe la pena di fare uno sforzo in più per presentare al meglio un lavoro così pregevole. GB


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