Spesso la storica label Minotauro è andata a frugare nel torbido
panorama doom mettendo sotto contratto alcuni dei nomi più
significativi di questo panorama, come Paul Chain e Mario Di Donato.
Oggi tocca a questi connazionali innamorati del sound dei seventies
e di tutte le band dedite a suoni oscuri, al dark rock per intenderci,
da Coven e primi Uriah Heep, per arrivare agli anni ’80 e oltre
con Candlemass e Pentagram, ma troppi ce ne sarebbero da ricordare.
I suoni di questo album sono mefitici, riff saturi di nero metallo,
con una buona inventiva, alcune soluzioni sono veramente personali,
anche se si possono riconoscere diverse influenze, prese dai gruppi
citati e ovviamente anche dai Sabbath, che in fondo sono da sempre
il gruppo guida per tutto il movimento. Comunque gli Ufosonic Generator
sono più metal che hard rock. Testi, iconografia e artwork
sono tutti diretti a rappresentare al meglio i contenuti musicali,
con diversi riferimenti al lato oscuro, anche se molte di queste mi
sembrano più goliardiche che non frutto di reali convinzioni.
Ma al di là di un reale interesse in tematiche esoteriche,
abbiamo un disco di vero e convincente dark metal, diviso in otto
brani che sono una botta al cuore di tutti gli amanti del metal sepolcrale.
Il sabba si ripete e si rinnova con questi oscuri cavalieri neri,
che hanno dato alle stampe questo solido album, un must have per tutte
le creature della notte più buia. GB
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