Il nord Europa non finisce mai di sfornare nuove formazioni ed ecco arrivare dalla Danimarca questi The Univerzals con questo intrigante album di debutto. Non ci sono ancora molte notizie su questa giovane band composta da sei elementi, tutti con varie esperienze in numerose formazioni minori dell’area, l’unico nome che noto è quello di Mogens Deenfort che ha suonato con gli Oresund Space Collective. La formula degli Univerzals è piuttosto ambiziosa e tenta di mescolare cose decisamente particolari, come lo Space Rock, lo Ska e il Punk, ma c’è anche un po’ di World Music e talvolta qualche sprazzo di Jazz, ma tutto è molto amalgamato e fluido.

L’album è piuttosto lungo e si compone di dodici brani, alcuni dei quali superano i dieci minuti, ma ce ne sono anche alcuni più canonici. La cosa però che colpisce ascoltando questo Ocean of Light è la varietà di stili mescolati insieme che si possono riscontrare, tenuta conto anche la loro lontananza stilistica. Gli Univerzals sono una band per cui le parole creatività e fantasia sono una regola e sembra davvero che abbiano dato libero sfogo alla propria immaginazione, a volte forse calcando un po’ la mano, ma il risultato è sempre molto fresco.

Difficile fare un resoconto dettagliato di quanto si può ascoltare in questo cd, la componente principale è sicuramente quella legata allo Space Rock più psichedelico, i brani sono tutti cantati e questo ne aumenta la fruibilità, gustosi sono anche i momenti Ska, mentre quelli punk sono più contenuti, ma quando si innestano si sentono eccome e danno una bella scarica di energia. Poi World Music e Jazz sono le componenti minori, ma anche in questo caso hanno la loro importanza, soprattutto l’attenzione e la cura con cui vengono proposti i brani, si sente sempre la caratura dei singoli musicisti.
Questo debutto ci mostra una band di ottimo spessore, che ha scelto una strada non facile, ma che potrebbe regalarci in futuro dei dischi spettacolari, perché già questo debutto è tutto da gustare e da scoprire. GB

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