La scena alternativa italica è sempre in fermento e non è difficile trovare gruppi che hanno più di qualcosa da dire, anche se può sembrare scontato che non riusciranno a raccogliere grandi consensi, ma mi piace vedere che nonostante questa specie di spada di Damocle che pende sulle teste dei nostri artisti alternativi, c’è comunque un gran bel fermento. Gli Unòrsominòre sono una band molto attiva che è arrivata al fatidico album di debutto. Autori di un post rock piuttosto energico, cantano in italiano, si fanno notare per l’impegno compositivo, Kappa il leader ha uno stile di canto che ricorda un po’ Carmen Consoli, mentre la band sostiene le liriche poetiche con ritmi incalzanti e vagamente psichedelici.

I brani proposti sono undici, che si susseguono come se fossero legati fra loro, sembra una corsa contro il tempo, post rock, indie rock, psichedelia, rock italiano, un mix piuttosto coinvolgente ed intrigante, anche se il cantato in italiano può generare qualche dubbio, questo sarebbe un genere che si presta meglio all’inglese, ma è proprio questo uno dei pregi maggiori di questa band che dimostra un impegno compositivo non comune e dunque da premiare.

Si parte con “La Coscienza di Meno”, i ritmi sono incalzanti e questo cantato in italiano si fa subito notare, il risultato non è brillante, ma le parole non sono banali e le armonie riescono a penetrare. “Gagarin” segue a ruota, tanto che sembra la continuazione del brano precedente, il testo si evolve pennellando anche delle immagini molto poetiche, non male davvero. È il tempo della track “Un Orso Minore”, una ballad che diventa sempre più elettrica, con un bel tappeto di tastiere di sottofondo e ancora rime dense di poesia. Queste fondamentalmente sono le coordinate su cui si muove tutto l’album, che mantiene sempre buoni livelli con una certa linearità, senza cadute, ma anche senza picchi, ovvero mantiene una buona coesione. GB

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