Rock Impressions

Utopia - Ice and Knives UTOPIA - Ice and Knives
Anteo Records
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2010

Arrivano da Roma con questo debutto gli Utopia, un classico quintetto dedito ad un prog metal ricco di influenze, la band è composta da Riccardo Fenaroli alla voce, Lorenzo Venza alla chitarra, Lorenzo Antonelli alle tastiere, Enrico Sandri al basso e Valerio Lucantoni alla batteria, mentre come ospite troviamo Marco Sfogli nel brano “Walk Alone”, che abbiamo già incontrato al fianco di James Labrie, a sottolineare in un certo senso i gusti di questa band.
Siamo nell’ambito del prog ricco di virtuosismi e continui cambi di tempo, fraseggi spettacolari e al limite delle umane possibilità che prendono spunto da quanto proposto dai vari side projects usciti in questi anni, come i Liquid Tension Experiment o l’Explorer Club, con una forte componente fusion. Ne esce un sound corposo e ridondante, a volte anche troppo ricco, in certi passaggi si perde l’immediatezza melodica del pezzo, ma nel complesso il disco colpisce per l’abilità tecnica di questi musicisti e per la fantasia dimostrata in sede compositiva.

Si parte subito in quarta con la title track, fatta apposta per mostrare tutte le potenzialità della band. Più abbordabile la seguente “Criminal Underworld”, dove il gruppo è più rilassato e convince di più, ma la dose tecnica è sempre molto elevata. Il metal degli Utopia ha un sapore futurista che colpisce, gli arrangiamenti sono ricchi, corposi, come in “Escape”. Ma gli Utopia dimostrano si saper anche rallentare, ecco allora la morbida “Blue”, molto jazzata, una ballad piacevole. Ma subito dopo le atmosfere ritornano roventi con l’incalzante “Walk Alone”. Carina l’idea di presentare i titoli dei brani in una specie di racconto nel retro del cd, dando così l’idea di un concept che li lega, anche se dal promo questo filo conduttore non è chiuaro, però musicalmente si può tranquillamente affermare che c’è una unità compositiva di fondo. Mi piace “City Lights” che non sembra una corsa contro il tempo, sensazione avvertita in alcuni brani precedenti. Molto discutibile la scelta della cover, “Bad” di Michael Jackson, dà l’impressione di voler stupire ad ogni costo. Siamo solo a metà disco, ma le intenzioni ormai sono chiare, il disco raggiunge i settanta minuti e secondo il mio parere è anche troppo lungo, c’è materiale abbastanza per due dischi e non so se sia stata una scelta oculata mettere tutto in un titolo solo, ma c’è da sperare che questa scelta sia stata dettata dalla forte creatività, comunque solo il futuro ci dirà se sia stata una buona scelta.

Comunque sia questo Ice and Knives è un debutto di cui andare fieri e gli Utopia hanno svolto un ottimo lavoro, ci sono degli angoli da smussare, ma c’è anche un futuro che si preannuncia promettente, magari con qualche esibizione tecnica in meno e una vena compositiva più matura e ricercata, tutti obiettivi molto a portata di mano. GB

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