Rock Impressions

David Valdes DAVID VALDES - Paradise Lost
Heavencross Records

Non si può negare a questo nuovo chitarrista spagnolo di avere un talento innato per la chitarra, il suo stile è molto vicino a quello di Becker, Friedman e Malmsteen, ma è proprio questo il grande limite del suo disco. Il chitarrismo heavy di stampo neoclassico non è certo una novità e dubito che questo nuovo album possa atrarre molti ascoltatori.

Inoltre, trovo un tantino ripetitivi gli undici brani strumentali proposti, non tanto perché si assomiglino o perché i solos si ripetano, ma perché sono suonati tutti con la stessa enfasi, con la stessa atmosfera, hanno tutti lo stesso sound: un heavy pomposo e ridondante di note sciorinate con grande naturalezza, ma terribilmente simili.

I titoli dei brani si ispirano al mondo fantasy, a parte un brano di Bach e un paio di brani dedicati a Becker, dei quali il secondo dal titolo "Cacophony" è una delle composizioni migliori del CD.

Forse si sente che manca un vero gruppo alle spalle di David, che suona, registra, mixa e produce tutti gli strumenti (beato lui!), ma proprio questo potrebbe essere l'origine dei difetti del disco. L'unico aspetto che lo spagnolo ha affidato ad un altro è stato la masterizzazione, che ha beneficiato del contributo di Chastain, per il resto è tutta farina del suo sacco e per quanto mi riguarda gli auguro che non si tramuti in crusca. GB



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