Della
Polonia e dei suoi artisti si sa ancora molto poco, ma quel poco che
arriva è decisamente interessante, penso agli Ankh e Quidam.
Anche questa formazione che ha già più di dieci anni
di vita e una discreta produzione è praticamente ignota al
pubblico italiano e pensare che hanno già suonato al famoso
Baja Prog e al Wave Gothic Treffen, questo la dice lunga sul sound
della band che spazia dalla musica elettronica al prog.
Il gruppo è nato nel 1995 per opera di Barbara Zielinska-Van
e Sabina Borner, infatti inizialmente si chiamavano Van & Borner,
ma Sabina è uscita e Barbara è diventata la vera mastermind
da cui il gruppo attuale ha preso il nome. Barbara è una tastierista
con un lungo trascorso musicale e un grande senso della musica e questo
emerge con prepotenza dalle traccie di questo cd. I restanti membri
del gruppo sono la cantante e violinista Tylda Ciolkosz, il chitarrista
Pawel Szcubial e il bassista Adam Harris.
Gate è un singolo di soli tre brani che sembrano un concept,
ma non ho delle note e nemmeno i testi per confermare questa impressione.
Comunque dopo un breve intro dal sapore misterioso parte “The
Infant”, l’impianto elettronico è subito in bella
evidenza e ci spiega perché i nostri sono stati invitati in
quello che è il più importante festival gotico. Ma anche
il carattere prog è ben evidenziato dalla chitarra elettrica,
da un violino molto interessante e da un gusto sperimentale che potremmo
definire tranquillamente art rock, musica visionaria e teatrale con
un particolare gusto per le melodie orecchiabili. Non è un
prodotto “leggero”, perché il fatto che le melodie
siano di facile presa è dovuto alla buona vena compositiva
di Barbara. Segue “I Fly – the Hawk” che è
molto morbida e sensuale e introduci elementi di cosmic music che
ricordano l’elettronica tedesca. Chiude “The Maiden –
Gate” con un ritmo quasi ballabile, ma le melodie vocali sono
molto belle, di certo si fa fatica a leggere delle intenzioni prog
in questo brano scorrevole e molto radiofonico.
La musica di Barbara Zielinska-Van scorre come il vento fresco sulla
pelle d’estate, c’è molta classe e un’ottima
vena compositiva, un istinto musicale innato, ma questo lavoro è
un po’ poco per capire le vere intenzioni di questa artista
fuori dal coro. GB
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