Follie
elettroniche e allucinazioni ambient sul tema della morte senza risposta
sono la materia prima a cui hanno attinto i gruppi presenti in questa
raccolta. Claustrofobia, senso del vuoto e della solitudine eterna,
note sospese come ragnatele vuote per catturare le anime in cerca
di un ultimo rifugio.
La luce è così fastidiosa che fa piangere gli occhi
e in questo labirinto non serve per trovare la via d'uscita, ma forse
non interessa nemmeno più l'uscita, ora sono altre le cose
che importano. Prima bisogna ritrovare se stessi, mentre ci stiamo
ancora chiedendo se i suoni mostruosi che sentiamo sono reali o frutto
della nostra immaginazione.
Il sottotitolo del CD recita un motto di Francis Bacon: "Non
credo che gli uomini abbiano paura della morte, solo del colpo della
morte" ed il significato delle composizioni è tutto racchiuso
qui. Nella compilation troviamo gruppi emergenti come gli Agnivolok,
i Dreams in Exile e gli House of Low Culture e gruppi affermati come
i Raison d'Etre, gli Shinjuku Thief e gli Alio Die. Tutti però
si presentano molto simili con una musica di cui bisogna essere capaci
di portare il peso, non ha senso citare un brano sugli altri, perché
sono tutti ugualmente evocativi e solo differenti sensibilità
personali possono provare diverse sensazioni. Gli unici due brani
(su quattordici) che non sono elettronici sono l'acustica e poetica
"Little Pain" degli Alio Die e l'arrabbiata "Matera"
dei 24 che chiude a sorpresa un lavoro monocorde. GB
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