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            La serie Rock the Bones è dedicata a far conoscere al grande 
            pubbico gli artisti della Frontiers, che ne ha davvero tanti in scuderia! 
            In altre parole è una specie di “sample”, lo fanno 
            un po’ tutte le case discografiche per far ascoltare in un solo 
            disco una buona selezione delle loro cose migliori. Ora un disco come 
            questo è veramente utile?Per me i criteri di giudizio in questi casi sono almeno tre: il primo 
            è la presenza di qualche chicca, unreleased tracks, b-sides 
            o bonus uscite solo su certi mercati, tanto per attirare anche qualche 
            collezionista (che sono quelli che spendono di più per i dischi), 
            la seconda dipende dalla prima, la mancanza di queste chicche deve 
            essere compensata da un costo contenuto del cd, la terza e più 
            importante è che questi cd danno la possibilità di conoscere 
            tanti artisti in un colpo solo e per i quali sarebbe quasi impossibile 
            avere tutti i dischi.
 
 In questo caso non ci sono chicche e tutti i brani sono editi, se 
            non altro la Frontiers ha scelto veramente dei brani molto belli e 
            quindi il cd è decisamente godibile. Non conosco il costo al 
            pubblico, per cui spero sia “economico”. I brani proposti 
            sono sedici con una selezione davvero molto buona, si parte dall’ottima 
            “Everytimes It Rains” dei Primal Fear con Simone Simons 
            degli Epica come guest. Seguono Allen e Lande con l’intensa 
            ed epica “Master of Sorrow”. Poi c’è la potente 
            “Out of This World” dei Pink Cream 69 e ancora Night Ranger, 
            JL Turner, Pride of Lions, Great White, Jorn, Circus Maximus, David 
            Readman, Stan Bush, Frederiksen-Denander, Robin Beck, Los Angeles, 
            TRW e Marco Mendoza. Davvero una bella raccolta. Inoltre questo cd 
            può essere usato come una guida all’acquisto, nel senso 
            che uno può farsi un’idea su quali sono i dischi che 
            gli possono piacere di più.
 
 Ovviamente ogni valutazione in questo caso è molto personale, 
            però credo che mettere insieme sedici ottimi brani di altrettanti 
            artisti sia una buona cosa e possa andare incontro a chi, e sono convinto 
            che siano in tanti, non possa acquistarsi tutti i lavori pubblicati. 
            GB
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