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            L’underground italico è sempre stato in grande fermento 
            e questo nonostante sia sempre stato veramente molto duro proporre 
            musica rock in Italia, musica che uscisse dai soliti canoni romantico 
            san remesi e cantautorali. Ma per fortuna c’è chi non 
            si è mai voluto arrendere e qualche volta la tenacia ha dato 
            ragione a questi “capitani coraggiosi”, infatti non è 
            un caso se fra gli artisti che vendono di più in italia ci 
            siano nomi di spicco del rock tricolore! The Holy Hour Webzine è 
            un progetto che si pone come obbiettivo di promuovere i gruppi emergenti 
            dediti al rock e questa prima compilation vuole essere il biglietto 
            da visita e al tempo stesso un impegno programmatico per dare una 
            possibilità concreta a tanti giovani di farsi conoscere.
 La raccolta presenta ben tredici gruppi con un brano a testa, per 
            provare tutta la vitalità del nostro rock. Con tanta abbondanza 
            è difficile fare un resoconto sufficientemente accurato per 
            tutti e tredici i gruppi e poi si rischia di essere superficiali o 
            di tralasciare qualcosa di significativo, inoltre essendo la prima 
            volta che ascolto le band coinvolte è un ulteriore motivo per 
            non voler formulare dei giudizi affrettati. Piuttosto voglio esprimere 
            tutto il mio sostegno all’iniziativa, che mi sembra veramente 
            valida. Il livello medio di quanto ho ascoltato mi è sembrato 
            interessante, anche se non ci sono picchi espressivi particolarmente 
            alti. Inoltre i vari gruppi si cimentano in molti generi musicali 
            diversi, dal post rock al metal, dal cantato in italiano a quello 
            in inglese, qualche brano a mio parere non funziona, ci sono delle 
            ingenuità compositive, ma ci sono anche dei pezzi che spaccano 
            di brutto. Ma ripeto che è troppo presto per dare dei giudizi 
            sui singoli artisti di cui almeno voglio ricordare i nomi: Temple 
            of Venus, Ninive, Disvega, Rocky Horror Fukin’ Shitt, Miriam 
            in Siberia, Catlong, Nexxt, Blaupankt, Slain, Shoe’s Killin’ 
            Worm, Sindrome del Dolore, Lamia e Hama.
 
 Difficile se non impossibile fare previsioni, ma voglio sperare che 
            questa iniziativa abbia grande fortuna e che soprattutto segni una 
            nuova era per il rock italiano, sarebbe ora! GB
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