Mastodontica compilazione sommante ben ottantanove pezzi, suddivisi
in cinque dischetti, riuniti in una gradevole confezione cartonata
ed accompagnati da un esaustivo booklet con le track-list, le biografie
dei gruppi coinvolti, fotografie e contatti. Ennesima prova di passione
e professionalità del patrocinatore, Massimo Lombardo di Nomadism
Records, un ragazzo che davvero mi sta mettendo in imbarazzo ad ogni
recensione, tale è la qualità delle sue proposte! Difficile
adunque non ripetersi nelle lodi, ma è impossibile d’altronde
tacere della sua instancabile applicazione! A differenza del primo
volume, UFoP2 non ospita nomi celebri del panorama goth mondiale (mi
riferisco ai super-ospiti di allora, quali N.F.D., Saints of Eden
e Reptyle), questa volta l’attenzione è decisamente focalizzata
su realtà nella maggior parte ancora poco note, ma dal notevole
potenziale.
La formula permette ad ogni insieme di offrire un saggio sufficientemente
esteso delle proprie capacità artistiche, potendo contare su
tre pezzi per band lo scopo è agevolmente raggiunto. Il primo
dischetto ospita The Stompcrash, KZL 333 e Mydian Gallery, tutti insiemi
già legati a Nomadism Records e depositari di formule personali
e già delineate; The Lost, Dialis (dei quali già possiedo
dei demo) e Noctiflora completano il lotto, declinante il verbo goth
nelle sue varie sfumature. Alto è il livello di tutti e cinque
i partecipanti, sicuramente pronti, per chi non lo ha già compiuto,
per il grande salto rappresentato dalla pubblicazione di un album.
Atmosfere decisamente metalliche ci riserva il CD2, con Last Embace,
Whisper, Altherea, Kynesis ed A Darkside Conspiracy, districantisi
con sufficiente autorità in un ambito piuttosto affollato,
i dischi contrassegnati dal 3 e dal 4 propongono sonorità comprese
in un range più ampio, andando dalla wave all’indie rock
cantato in madrelingua (Stardom, Buen Retiro, Video Diva, Ayuhara,
DID, Ipnorospi, Ipnotica, Magnolia Trio, Daydream, dEcò, C-Side
ed Insedia – questi ultimi già appartenenti al roster
della label, i gruppi). Un esempio qualificato di quanto offerto da
sottosuolo sonoro indipendente italiano. Quinta ciambella argentea
riservata alle bonus track, con i padroni di casa Phoenix and the
Oracle of Zahyrus (freschi di supporto a tre delle quattro date del
“Farewell tour” dei padri The Mission), eppoi Cadabra,
Smell of Trees, Temple of Venus, Even Vast, Okosama Starr, Eugene,
Dperd, Four AM Eternal, 5ID impossibile Dreams, Citizen Cane, Loud!
Saturday, Retro, Kalidon, Ethereal Well, CSR e Fisheye, alcuni già
titolari di presenza sulla prima edizione. Ovviamente la qualità
dei pezzi non è omogenea, e considerata la mole del prodotto
non poteva esserlo, resta da ribadire l’impegno del promotore
e la vastità della proposta, la formula della quale (praticamente
ad ogni band viene data la possibilità di proporre un e.p.!)
è sicuramente vincente, oltrecchè gratificante per chi
vi partecipa.
Ovviamente, mi esimo dall’esprimere giudizi sulle singole prestazioni,
non è nello spirito dell’iniziativa (condiviso da chi
vi scrive); Rock-Impressions vanta una platea attenta e competente,
che certamente valuterà positivamente lo sforzo compiuto dalla
Nomadism Records, una delle etichette indie più valide e dinamiche
dell’underground – non solo – italiano! AM
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