I
Vecchio Stampo sono un gruppo ligure dedito ad un rock progressivo
molto vintage, come del resto dice bene il nome scelto dalla band,
anche se poi, ascoltando bene, non è da riferire al sound,
ma all’attitudine musicale di questi musicisti piuttosto freakettoni.
Un modo di concepire la musica alla vecchia maniera, dove prima di
tutto contava il feeling, il suonare insieme e il fare gruppo, cose
che sembrano scontate, ma che non sono più così.
Questi musicisti hanno già all’attivo alcuni cd che presto
dovrebbero essere ristampati, questo è l’ultimo in ordine
cronologico e attacca subito con un chiaro riferimento, le prime note
di organo di “Frontale Latino” rimandano a “Perfect
Stranger” dei Deep Purple, anche se si tratta solo di un incipit,
poi il brano prende subito una propria fisionomia trasformandosi in
un prog metal piuttosto cattivo ed epico. Si tratta di uno strumentale
dominato dall’hammond di Matteo Agosti, che insieme al batterista
Antonio Abbondanza sono i fondatori del gruppo, la modernità
è data dal suono della chitarra di Massimo Togo. “Vita”
presenta ancora questo mix di elementi settantiani e moderni, l’impianto
è sempre vagamente prog in particolare nelle ritmiche, il brano
è cantato in italiano e la voce ricorda un po’ i Litfiba
di Pelù e un po’ i Nomadi più rock, il chitarrismo
di Togo per i miei gusti ha dei suoni troppo metal, che mi convincono
poco. “Bulldozer” nella prima metà è un
roccioso hard rock strumentale, un brano di buon impatto, sempre ottimo
il lavoro di Agosti, nella seconda metà il pezzo spinge l’acceleratore
sul lato più progressivo, con alcuni elementi anche di psichedelia,
il ritmo di fa molto incalzante e il risultato piace davvero. “Power
of Mind” è il secondo brano cantato, ma questa volta
viene usato l’inglese, il sound del pezzo ricorda moltissimo
le vecchie cose di Paolo Catena. Molto carino l’attacco di organo
di “Colours”, altro brano cantato in inglese, devo dire
che questa soluzione mi piace di più rispetto al cantato in
italiano, musicalmente si tratta di un prog dalle tinte oscure. “New
Energy” ha un piglio più jazzato e funkeggiante, anche
in questo contesto la band riesce ad essere abbastanza convincente.
Altra sorpresa arriva con “Sex Control” che rimanda ai
mai dimenticati Black Widow, con tanto di sax. Chiude un altro brano
in italiano, “La Forza Shock del Rock”, il testo è
un po’ debole, ma dal vivo deve essere piuttosto divertente.
Il disco è stato prodotto con scarsità di mezzi, in
modo quasi artigianale, questo però non ha inficiato sulla
godibilità del risultato complessivo, che potrebbe non piacere
ai maniaci del “suono”, ma che offre tanti spunti a tutti
gli altri. Nel complesso i Vecchio Stampo sono un buon gruppo, propongono
tanti assoli gustosi, un discreto songwriting e una coesione ammirevole,
un gruppo che tutti gli amanti del buon hard rock a tinte dark prog
non devono lasciarsi scappare. GB
Sito Web
Per un assaggio: http://www.myspace.com/vecchiostampo |