Questo
disco ha un unico grande difetto: è stato già tutto
scritto, vengono rivisitati tutti i luoghi comuni del gothic metal.
Se escludiamo questo neo, per le mani ci troviamo un disco suonato
con passione e con vitalità, tutta la grinta di un quartetto
di ragazzi che sembra crederci fino in fondo.
L'esordio di questi giovani svedesi è un buon punto di partenza,
molte band, che col tempo sono maturate e sono diventate grandi, sono
partite da dischi anonimi come questo, belli ma privi di idee originali.
Questo gruppo abbraccia la rabbia e la disperazione del gothic metal,
come alcuni prima di loro hanno abbracciato il black. Solo il tempo
ci dirà se avranno abbastanza personalità per emergere,
per rendere più personale il loro sound. Dieci brani sofferti
ed epici, composizioni interessanti che scorrono piacevolmente, se
nel dark di piacere si può parlare.
Solo nella seconda metà del CD si incomincia ad avvertire una
certa ripetitività. Delle buone premesse, niente di più
e niente di meno per un disco che non sorprende, ma che nemmeno delude.
GB
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