I Venturia sono francesi, più precisamente di Montpellier e
“Hybrid” è il loro secondo disco. Propongono un
Metal Prog melodico con linee vocali sia maschili che femminili. Attenzione
però, non stiamo parlando del canonico stile avvinghiato alla
navicella madre di nome Dream Theater, qui siamo al cospetto di un
sound fresco e moderno, pregno di contaminazioni equilibrate fra il
classico e le nuove tendenze.
Le voci di Marc Ferriera e di Lydie e Robin si alternano e duettano
in maniera perfetta, l’una s’incastona all’altra,
per un risultato gradevole ed affascinante. Sono francesi ma il cantato
è in inglese. Ancora una volta, come per quasi la totalità
dei prodotti Lion Music, la qualità sonora è eccellente.
La produzione eleva almeno di un palmo il risultato finale, come si
dice in gergo “la ciliegina sulla torta”. Melodie dunque
in questo “Hybrid”, ma anche assolo, come le tastiere
di Charly Sahona in “Running Blind”. I Venturia non si
perdono in inutili tecnicismi e giocano la carta sorpresa, quando
tutto sembra viaggiare verso certe coordinate, ecco la sterzata che
non ti aspetti. Un piccolo caleidoscopio sonoro, dove le tracce sembrano
essere solo in apparenza semplici e scontate. Non esulano le strizzate
d’occhio al music business , un richiamo al commerciale per
“Pearls Of Down”, un pezzo semplice dal ritornello memorizzabile
e questo è anche giusto per l’economia della band. Elettronica
a sostegno di “Will You Save Me”, un connubio Metal/Tecnologia
non esasperato, giustamente dosato per un risultato davvero interessante.
La voce di Lydie Robin non è squillante e neppure potente,
è dolce ed ottima interprete, evocativa al punto giusto, senza
inopportune forzature. Ascoltatela nella dolce “Sparkling Rain”
ed assaporerete a pieno tutta la melodia. I Venturia se vogliono sanno
spingere anche sull’acceleratore, sanno supportarsi con riff
maligni come in “Hottest Ticket In Town”. Altro brano
commerciale e diretto è “Love Gamers”, a conferma
dell’ottima predisposizione della band ad un buon songwriting.
Resto colpito dalla bellezza di “Why? This Women’s Life”,
un lento aureo, ennesimo palcoscenico per Lydie. Si chiude in bellezza
con potenza e durata, un classico pezzo Metal Prog di quasi dieci
minuti, ricco di cambi umorali e di buone idee, dal titolo “Sublimated
Dementia”.
I Venturia sono molto interessanti, in questo panorama apparentemente
statico, si muovono con sicurezza e dignità. Un disco consigliato
a tutti coloro che dal Metal vogliono qualcosa di più, ma senza
esagerazioni. MS |