Un Euro! Niente SIAE, solo un Euro su Badcamp per regalare a tutti
un momento di arte concentrato a nome Moloch. A questo ci pensano
Gianni Venturi (poeta, pittore e voce degli Altare Thotemico) e lo
scrittore musicista Lucien Moreau. Non ci sono scusanti per non avere
questo piccolo gioiello sonoro fatto di luce, ombre, pensieri, cuore,
genialità, rabbia, consapevolezza e molto altro a cui lascio
a voi il piacere della scoperta. Questo è Moloch.
Conosciamo oramai Venturi per le sue poesie in musica, (non riesco
più a chiamarli semplicemente testi) ed anche per il suo approccio
vocale rivolto verso il canto sciamanico. Un artista a volte solo,
arrabbiato con il mondo circostante per ciò che accade, mai
indifferente e sempre pronto con arguzia e spesso anche con ironia
ad abbattere il muro dell’indifferenza e dell’essere necessariamente
uno uguale all’altro. Venturi non ci sta e si dimostra nella
sua arte individuo unico, a se e pensante!
Per una mosca bianca dell’arte odierna serve conseguentemente
un viatico sonoro pari merito, non scontato e graffiante, stridente
ed irriverente proprio come le sue liriche. Come hanno saputo fare
gli Area con “Lobotomia” per colpire l’ascoltatore
in maniera violenta e farlo risvegliare dal suo torpore mentale, “Moloch”
tendenzialmente riesce nello stesso intento solo con l’aggiunta
di testi profondi.
Quindici canzoni ad iniziare da “Dorje Phurba”, ingresso
granitico di Moloch. L’elettronica gioca un ruolo importante,
qui in mano a Federico Viola, oltre che tecnico del suono. “Eindao”
alterna ironia a narrazione di fatti attuali, sopra una ritmica martellante
e supportata da coralità fonetiche sempre ad opera di Venturi.
Base greve, martellante e ruffiana, stato d’animo ben definito.
Di “Kaddish” vi consiglio anche la visione del bellissimo
video su You Tube, uno dei momenti più alti dell’intero
racconto. Sputo sulle guerre. “Senza profitto non c’è
conflitto”. Interpretazione drammatica che sfocia in un grido
di dolore con il piano che sgocciola note per una musica in contrapposizione….
Geniale. “Tiger Tiger” vede la collaborazione di Chiara
Megan Munari alla voce narrata. Ritmo incalzante e synth sinfonici
a supporto.
Fa pensare “Il Circo Dei Normali”, siamo tutti invitati
al circo ed al suo spettacolo, uno spettacolo amaro, fra banche, razzismo,
calcio, padroni dell’acqua, pedofili, qui Venturi è fuori
del tendone ad invitare i passanti ad entrare…a guardare….
guardare cosa siamo: Clown. I pensieri possono sfociare in “Rivoluzione”,
per utopia o nascosto desiderio? Chissà, ma di sicuro le parole
si trasformano in macigni, così la musica di sottofondo. “Satori”
vede la partecipazione della melodica voce di Alice Lobo, sopra una
ritmica minimale ed un intreccio vorticoso di polifonie.
Quando a Moloch non servono le parole, a suo ausilio giungono le vibrazioni
delle corde vocali. Poesia in “Anime Erranti”, malinconia
piena di luce, anche in questo caso due componenti lontani per significato
e quindi affascinanti contrasti nell’insieme.
Torna Alice Lobo in “Bambina Di Fragola”, storia dalle
parole che scrocchiano come ossa vecchie che danno dolore. Belli gli
effetti sonori di eco e voci. Non può mancare l’ ”Urlo”
vero e proprio, altro tassello di lucida follia con tanto di voce
radiofonica che descrive cosa è Moloch in lingua inglese. Si
passa poi a “La Soluzione”, gioco disturbato di elettronica
e voce, piccoli frammenti di Area e un Venturi sarcastico ed acido
come poche volte mi è capitato di ascoltare. Freddo analizzatore
dei tempi moderni.
Un pianoforte apre “Canto Armonico Del Silenzio”, uno
dei frangenti più musicali dell’album. Segue “Qohèlet”,
altra poesia sull’ “io” narrata sopra un supporto
di voci che rendono tutto molto triste ed oscuro. C’è
anche il momento di sfogo spontaneo e liberatorio, “Libera La
Follia”, canzone circense ancora una volta tracciata dal pianoforte
che funge da ritmica e arricchita dalla voce di Alice. “Moloch”
si conclude con il brano ”Lo Sciamano”, questa volta con
Chiara Megan Munari. Dimenticatevi in Moloch la formula canzone, non
esiste, esistono suoni, sensazioni, ritmi, voci.
Uscirà anche il cd in edizione limitata. Una preziosa e unica
edizione origami, realizzata e piegata a mano, numerata e firmata
da Gianni Venturi e Lucien Moreau. Un autentico pezzo da collezione.
Oramai Gianni Venturi per me non è più una sorpresa,
anzi, lo aspetto sempre con curiosità ed impazienza, perché
a me piace pensare ed essere stupito. Se anche voi siete stanchi della
solita musica, con “Moloch” avete di che ascoltare…e
sottolineo nuovamente ad un Euro! MS
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