Con un concept alquanto intrigante, vengo alla conoscenza di questo
nuovo progetto svizzero dal nome Veraeuridice. In esso lavorano Fabrizio
Sassi (voce e chitarra), Giorgio Terenzani (basso anche in Arthemis,
Absynth Aura, Killing Touch, Angels and Demons e Mr. Pig), Maura Nardelli
(voce), Laura Scotti (voce lirica), Mauro Desideri (orchestrazioni,
tastiere) e Paco (batteria). Intrigante perché trattasi di
un racconto a doppia lettura, la prima riguardante il viaggio di Orfeo
agli inferi per recuperare Euridice (opera composta da Christoph Willibald
Gluck), la seconda opzione è data dal dubbio: …E se in
“VeraEuridice”, Vera fosse il nome di un altra donna?
A voi la scoperta e la voglia di documentarvi anche in www.frammentiimmortali.com.
Il concept è cantato in italiano, ad iniziare da “Mi
Prenderò Gioco Di Te”, Euridice creatura senza scrupoli
che inganna Orfeo. Musica Metal sinfonica ed epica, con buone soluzioni
di tastiere e giochi di voce maschile/femminile. Molto orecchiabile
e di certo adatta ad un pubblico abbastanza ampio, non relegato esclusivamente
al Metal.
Euridice è affascinante, per questo anche “Pericolosa”
come un lago ghiacciato che ti invita a camminarci sopra per poi ingoiarti
nelle sue gelide acque. Arie aperte, liricità e melodie semplici
e dirette. Bellezza dunque, quella che ti attira ne “La Trappola
Dei Sensi”. Qui il ritmo sale, salvo ritornare nell’epico
durante il ritornello.
Imponente l’inizio di “Scritto Con La Luce”, per
tornare nel binario stilistico sino ad ora descritto nell’immediato
susseguirsi. La formula canzone spesso fa capolino fra le note, e
questo è un fattore positivo che dona freschezza all’ascolto.
Invece cercando dei difetti si può rilevare l’assenza
di importanti assolo strumentali (esclusi sporadici e brevi istanti,
seppur gradevoli, proprio come in “Scritto Con La Luce”),
questi avrebbero reso l’ascolto certamente più fluido
e probabilmente più profondo.
Più intima “Fidati Orfeo” e colgo l’occasione
per sottolineare la buona prova vocale ed interpretativa di Maura
Nardelli. Personalmente il pezzo che prediligo.
L’EP si conclude con “Io Come Mare D’Inverno”,
altro frangente ricco di pathos, giochi di voci ed epicità
miscelata con la canzone.
Un bel lavoro, orecchiabile e comunque non scontato che sicuramente
vi farà passare ventidue minuti in compagnia di buona musica.
Come già detto, non solo per fans del Metal. MS
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