La base di questo giovanissimo trio è situata vicino a Reykjavik,
Islanda, ed i loro natali risalgono al 2006 quando fu formata da due
fratelli dodicenni (!!!), ovvero Óskar Logi (vc, ch) e Guðjón
Reynisson (bt) i quali, dopo aver trovato in Alex Örn il bassista
ideale, hanno cominciato a comporre canzoni e suonare dal vivo, pubblicando
nel 2011 il loro debut album. "Voyage" vide la luce l'anno
successivo, ma a questo punto arriva la Nuclear Blast che prepara
un'adeguata release all'inizio del 2014 per il resto dell'Europa e
gli Stati Uniti.
L'hard rock blues dai tratti psichedelici professato dai TVC è
a tratti reminiscente di Cream, Jimi Hendrix, Black Sabbath e tante
altre bands dei primi anni settanta, e tutto questo viene esplicitato
sin dall'iniziale "Craving", devastante rocker selvaggio
e maturo al contempo, una sferzata di pura energia, mentre "Let
Me Be" offre un maggior controllo della potenza come dimostrato
dalla lunga porzione solista, potenza che tuttavia esce con grande
naturalezza dagli speakers.
"Do You Remember" è una delicata e piacevole ballad
ben construita ed interpretata, un'oasi di pace prima di riprendere
a rockare con "Expand Your Mind", roccioso e compatto viaggio
psichedelico di quasi sette minuti caratterizzato da un lungo assolo
a mò di jam session. Bravi!
"M.A.R.S.W.A.T.T" e "Cocaine Sally" mantengono
alto il climax sempre riportandoci al classico suono duro e senza
compromessi del periodo fra la fine dei '60s ed i primi '70s, mentre
"Winterland" rallenta notevolmente il ritmo e la durezza
a favore di suoni più vicini alla psichedelia ed ai King Crimson
(nella porzione centrale). La veloce "Midnight Meditation"
omaggia nel riff i Led Zeppelin di "Communication Breakdown",
ma è anche il brano che meno mi ha impressionato.
"The King's Voyage", coi suoi dodici minuti, chiude l'album
col suo crudo e cupo heavy rock debitore dei primi Black Sabbath (ed
in qualche modo anche dei Led Zeppelin di "Whole Lotta Love":
andate al minuto sette!), il tutto risolto con una sicurezza difficilmente
rintracciabile in così giovani artisti.
Un interessante lavoro con tanta carne al fuoco che soddisferà
i tanti estimatori di un certo modo di interpretare il rock alla ricerca
di qualcuno che non sia un banale ripetitori di cose già fate
una quarantina di anni fa. Abe
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