Questo
è il secondo CD del gruppo, ma leggendo le note nel booklet,
sembra che ci sia molta distanza dall'esordio, però non posso
fare confronti diretti non conoscendo il precedente "Sintesi"
del '98.
Il termine che meglio si adatta al genere suonato dai Virtual Dream
è Fusion, del tipo di quella suonata dai Niacin e subito si
capisce che questo gruppo tutto italiano è in possesso di una
tecnica e di un feeling tali da non temere pericolosi confronti.
I nostri sono un power trio formato da Fabio Cerrone alla chitarra,
Pierpaolo Ranieri al basso e Lucrezio De Seta alla batteria, in più
in Casuality troviamo come guests Alessandro Tomei al sax, Alessandro
Gwis alle tastiere e Mario Distaso alle percussioni, un vero cast
di musicisti straordinari.
Dopo aver smaltito la sbornia provocata dalla bravura di questi ragazzi
si incomincia ad apprezzare l'estrema varietà di suoni e composizioni
presenti nell'album. Dodici brani che alternano virtuosismi a momenti
di estasi musicale, complicate sezioni ritmiche a emozionanti parti
tranquille, il tutto all'insegna del gusto.
Mi spiacerebbe davvero molto se questo splendido album dovesse venire
ignorato solo perché si tratta di un prodotto nazionale, realizzato
da nomi "non di moda", ma vi assicuro che tutti gli amanti
della buona musica che lo ascolteranno, ne resteranno appagati. GB
|