|  
            Grande uscita della Metal Heaven, sotto l’attenta custodia della 
            Frontiers, Voices Of Rock è l’ambizioso progetto di Michael 
            Voss (Mad Max, Casanova) e Chris Lausmann. I nostri per ogni brano 
            si avvalgono della collaborazione di un diverso cantante.
 Il disco comincia con l’Hard Rock di “Voodoo Woman” 
            , cantata da James Christian (House Of Lords) e come inizio non c’è 
            male, grinta e melodia a braccetto. Più suadente e mielosa 
            “Over And Done”, interpretata da Dan Reed, dove finalmente 
            una bella chitarra si esibisce in un assolo. Il genere AOR è 
            pregno di brani giustamente orecchiabili, non è che si sia 
            mai evoluto, ma è stato sempre un contenitore di buone emozioni. 
            Un esempio tangibile è quello di “Irresistibile”, 
            che fuoriesce dalla voce di Harry Hess. La melodia è di stile 
            tipicamente americano, con un riff semplice ed un ritornello ovviamente 
            piacevole ed insistente. Ritorna il suono più duro ed il ritmo 
            più cadenzato nella successiva e roccheggiante “Wild 
            I Things”, interpretata da Jean Beauvoir (Crown Of Thorns). 
            Chi ascolta spesso il genere, già sarà salito nel Valalla, 
            Voices Of Rock è un biglietto per il paradiso AOR. Chi gode 
            all’ascolto di tastiere mielose e chitarre ruffiane, troverà 
            in “Underloved” e nella voce di Robin Beck un punto di 
            ristoro mentale. Scontata, anche nella bellezza, “Phoenix Rising”, 
            dove la voce ruvida di Johnny Gioeli (Hardline) culla sensazioni a 
            noi oramai ben note. Per onore di cronaca menzioniamo tutti gli altri 
            brani con i relativi cantanti, “Nighingale” con Jean Beavoir, 
            “China In Your Hands” con Goran Edman, “Slip Away” 
            con Steve Overland e “Love Is Blind” con Gary Barden.
 
 Si sente che “MMVII” è un prodotto che nasce dalla 
            passione di gente che vive questo stile sulla propria pelle, questo 
            amore è trasferibile grazie alle canzoni tutte degne di nota. 
            In realtà mancano le ballate, ma forse questo può essere 
            considerato come un piccolo neo. La produzione è buona, l’artwork 
            niente male ed io mi sento di consigliare questo disco non solo agli 
            amanti dell’Aor, ma anche a coloro che vogliono avvicinarsi 
            per la prima volta a questo semplice e diretto genere dell’Hard 
            Rock. MS
 |