Lo ammetto, non mi ci raccapezzavo proprio, ad un primo ascolto di
“Fetishist”, ma… dopo una più attenta analisi,
mi sento in dovere di segnalare questo dischetto a tutti i cultori
del rock autenticamente alternativo.
Qui c’è di tutto (crossover!), un’impatto soniko
bello possente spezzato da inserti di pura follia, ritmi bislacchi,
vocine sguaiate, incedere a dir poco fantasioso, ma non mancano neppure
le belle canzoni! “Turboloser”, la skizoide “J.Q.X.Z.
are missing” (!), l’opener “The Saucer of Paris”
alla quale vanno ascritti passaggi degni dei Christian Death più
pruriginosi dell’era-Valor Kand; “Banana Boy” è
dreampoppeggiante ma non troppo (i Voodoocake non si dichiarano mai!),
ed è davvero carina… Si passa poi alla più tirata
“Domina”, e non è finita certo qui! Altro episodio
degno di nota è “Mollymook”, una versione decisamente
scanzonata degli ultimi, un pochino spompati a dire il vero, The Cure,
penultimo pezzo del disco, posizionato prima di un’altra canzone
memorabile, ossia “Hypnosis”: bell’attacco di chitarra
(mooolto modern), il brano poscia si distente ciondolando lungo circa
sei minuti ove passaggi semigrunge si alternano a porzioni oniriche
e psychedelicheggianti.
Confusi? Lo ero anch’io, certo è che i Voodoocake, se
è questo che volevano provocare nell’ascoltatore, ci
sono riusciti! Comunque bravi e coraggiosi. AM
|