I tedeschi Voodooshock sono giunti al secondo album dopo una manciata
di singoli. Si sono formati verso la fine degli anni ’90, quindi
non sono stati molto prolifici, ma l’esperienza accumulata in
questi anni ha cementato il gruppo che con questo lavoro ha raggiunto
dei livelli espressivi piuttosto alti, anche se già il debutto
aveva riscosso consensi di critica.
Il sound proposto da questi ragazzi tedeschi è ovviamente dominato
da una chitarra molto satura, si rifà ai primi Black Sabbath,
ai Saint Vitus e ai Count Raven con un piglio decisamente settantiano
nella costruzione melodica dei brani.La voce pulita del singer ricorda
lontanamente quella di Ozzy, ma il gruppo ha una fortissima personalità
e i riferimenti sono più che altro indicativi per inquadrare
il gruppo in un determinato genere musicale, che come avrete capito
è il doom.
Il cd propone undici brani molto compatti per quasi un’ora all’insegna
di un doom molto classico eppure molto convincente al tempo stesso.
Si parte subito bene con la melodica “Please Let All Trust in
Your Heart”, psichedelia e dark rock si fondono con delle linee
melodiche quasi solari. La title track potrebbe essere uscita da Mob
Rules, una piece vagamente epica con un ottimo riffing e un bel solo
di chitarra. “Funeral Farewell” invece sembra un tributo
al brano omonimo dei Black Sabbath, col suo incedere lento e ossessivo,
un piccolo gioiello dark dal grande fascino, anche se un po’
prevedibile. La prima scossa arriva con l’anthemica “Truth”
e le influenze vanno ai gruppi da culto degli anni ottanta. Ma poi
si torna lentamente negli abissi di brani come “Miserable Merci”
che non lascia speranza.
Il doom è un genere incredibilmente longevo e finché
ci saranno gruppi validi come questi bravi Voodooshock non dovremo
temere per il suo futuro. Stay DOOM! GB
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