…E scopri che è possibile unire la poesia con la sperimentazione,
la teatralità con un trapano, il canto sciamanico con il Rock
acustico ed elettrico. Tutto è possibile nell’arte, perché
è l’espressione dello stato d’animo dell’uomo
espresso con un differente linguaggio, c’è poi chi si
sente esploratore e chi no. Nel tempo passato ci sono stati nomi illustri
che hanno lasciato lavori singolari, ad esempio John Cage tanto per
citarne uno, ma la sperimentazione e l’avanguardia non hanno
confini e neppure mete. Gianni Venturi (voce) e Giacomo Marighelli
(chitarra) dopo alcune serate live dedite all’improvvisazione,
uniscono le forze per creare in studio “Vuoto Pneumatico”.
Venturi probabilmente lo conoscerete già, poeta e cantante
del gruppo Prog Jazz, Altare Thotemico, mentre Marighelli lavora con
lo pseudonimo di Margaret Lee ed è compositore di musiche per
video e spettacoli teatrali. “Vuoto Pneumatico” è
proprio il titolo di uno spettacolo teatrale della compagnia TEATROSCIENZA
di Alex Gezzi, Eugenio Squarcia ed Elena Pavoni. Ebbene ci lasciano
un disco per pensare, per colpire la mente, per emozionare lo spirito
che è in noi, tutto questo soltanto se si ha la capacità
di sapere ascoltare.
Tredici pezzi che sferzano il cervello, la poesia di Venturi non è
mai scontata, è ricolma di parole stridule come riesce a fare
un gessetto sulla lavagna, ma anche accarezzare, coccolare, il tutto
sempre con spavalderia ed irruenza. Spesso è sbattere in faccia
la realtà, grida di chi è stanco di vedere attorno a
se cose che sfuggono alla norma del vivere degnamente. Il Vuoto Pneumatico
è vessillo di questo progetto, un viatico per riflettere, supportato
da un suono a volte anche elettronico, grazie all’ausilio di
Federico Viola e Friedrich Canè e di altri amici come il violoncellista
Eugenio Squarcia e Mario Montalbano (percussioni).
Curato ed esaustivo l’artwork con i testi scritti, oltre che
elegante la confezione cartonata.
Immagini che fotografano un significato, su questo Venturi ne è
maestro.
Ma il disco si apre con il testo di Giacomo Marighelli, dal titolo
“Vuoto Pneumatico”, l’unico a suo nome e recitato
a sua voce, in cui la tristezza viene descritta come “La marionetta
della gioia che si rompe!”. Si tratta della donna che è
vita in quanto “Fiore Uterino”, mentre il maschio fa la
guerra ed è dolore. “Madre che a tutto davi un nome che
la sofferenza tua hai chiamato: MAI PIU’”. Significati
forti e veri sottolineati dalla ricerca fonetica e dalla perfetta
musica di Marighelli.
Bellissimo sunto della società odierna in “Aaaah”,
dove l’autore si sente estraniato, dal cuore freddo, ma che
comunque conclude con un auspicio, “Che possa il deserto che
avanza sciogliere il mio cuore di neve…”. Il suono acustico
della chitarra accompagna anche “La Notte”, inno a questa
parte della giornata che sempre ha affascinato l’uomo facendolo
meditare, privo degli isterismi giornalieri. Incongruenze nella bella
“Ventose Vie”, fra amore e vita avversa.
A questo punto un “Intermezzo” sonoro dato dalle chitarre
in stile The Shadows con una punta di Psichedelia, per poi riprendere
con “Polline Di Sogno” dove siamo connessi con il dolore
e siamo “tutti muti”.
Dedica sensibile con “A Tutte Le Madri” tra il bagno di
Gong ed il bastone della pioggia di Mario Montalbano, atmosfere surreali
fra suoni e parole. Campana tibetana, cimbali, basi elettroniche voci
e chitarra per “Numeri Primi”, saggio di matematica e
spiritualità. I mondi di “Vuoto Pneumatico” sono
elastici, perscrutativi, caldi e freddi. E allora ecco “Buon
Natale”, fra augurio e constatazione, oppure l’inno alla
vita di “Perso Nella Danza”.
Altro bell’esempio di descrizione poetica a riguardo di ciò
che ci circonda, lo possiamo ascoltare in “Buio Asmatico”,
un insieme di tasselli visivi che compongono un puzzle di quotidianità
dal quale se ne possono sentire gli odori tanto sono ben esposti.
Ed il disco si conclude con “La Rete”, lode alla vita.
Chi lo ha detto che le poesie non si possono cantare? Se amate ascoltare,
se amate la poesia, la rappresentazione sentita ed il pensare, non
fatevi sfuggire questo esordio per nessun motivo, vi farà sentire
vivi. Il suo nome? Poetry-Rock. MS
|