Rock Impressions
 

INTERVISTA AI WITHOUT FACE (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

Sono rimasto colpito dal vostro ultimo disco, possiede un sound veramente fresco, un mix di gothic e prog metal, che tipo di musica volete creare?
Grazie per i complimenti! Ad essere onesti non abbiamo mai pensato a che genere di musica desideravamo comporre e suonare. Tutto è arrivato con naturalezza, sebbene penso sia evidente che noi volevamo creare qualcosa di peculiare, uno stile di musica personale che è diventato col tempo il sound proprio dei Without Face.

Secondo te siete un gruppo più metal o più gothic, oppure volete trovare una strada nuova?
Si, cerchiando di trovare una strada nuova, qualcosa che sia insolito e originale. Vogliamo unire la forza melodica e la tecnica della musica progressiva con stili di canto atipici per ottennere un risultato inatteso e nuovo.

Astronomicon è un killer album e credo che meritiate molta attenzione, ma quanto è stato difficile per voi trovare un buon contratto discografico?
E' stato molto difficile. Mi riferisco ad alcuni anni fa quando abbiamo iniziato a cercare una label straniera che ci scritturasse e abbiamo ricevuto tanti di quei rifiuti... dopo un certo periodo ci sentivamo veramente frustrati. Abbiamo mandato così tanti CDs ad altrettante compagnie ricevendo sempre la stessa risposta: "la vostra musica è ottima, ma noi non trattiamo il vostro genere musicale.". Penso che forse era un tantino estremo per molte etichette, poi finalmente abbiamo avuto una proposta dall'americana Dark Symphonies Records. Sarebbe molto difficile descriverti quanto eravamo felici! Poi, dopo solo sei mesi abbiamo ricevuto una lettera da Lee Barret che aveva sentito un nostro brano in Internet e che ci offriva un contratto internazionale che non poteva essere rifiutato!

Ci puoi dire qualcosa di più sulle canzoni e sulle registrazioni del nuovo album?
Dopo il cambio di formazione, che è avvenuto giusto dopo la registrazione del nostro primo album Deep Inside (da allora c'è un nuovo tastierista, un nuovo bassista e una cantante che sarei io), abbiamo iniziato a fare molti concerti e solo un anno dopo abbiamo iniziato a scrivere delle nuove canzoni insieme. Da allora abbiamo accumulato una grande esperienza dal vivo ed eravamo una band molto affiatata quando abbiamo iniziato a scrivere le nuove canzoni. Nonostante questo è stato un processo molto lungo, abbiamo lavorato molto su ogni singolo brano e abbiamo raggiunto il risultato finale solo in fase di registrazione in studio. Tutte le volte cambiavamo qualcosa!
I testi delle nostre canzoni sono piuttosto soprannaturali e misteriosi. Principalmente si ispirano agli scritti di Poe, Lovecraft e Anne Rice. Uno lo abbiamo ricavato da un breve racconto di un amico, Norbert Uzseka: "The Garden", mentre altri due li ho scritti io.
"Weir Places" parla di una dimensione parrallela, un posto dove regna il Caos assoluto. Racconta di un ragazzoche arriva in un posto strano, non si rende conto di essere morto, lo realizza solo alla fine. "Pit and Pendulum" si ispira al racconto di Poe con lo stesso titolo, si riferisce al mondo dell'Inquisizione, durante il medioevo, descrive delle torture che non devono uccidere la persona, ma continuare a torture la sua anima all'infinito. "In the Garden" parla di un vampiro che sente il peso dei suoi peccati, per il fatto di dover continuamente uccidere per nutrirsi, soffre il fardello delle esperienze e delle memorie accumulate durante la sua lunga vita. Allora si rinchiude in un giardino, una specie di piccolo paradiso dove può nascondersi lontano dal mondo per cercare la pace. Ma, quando si rende conto non essere capace di resistere al desiderio del sangue e nuovamente uccide all'interno del giardino, questo perde la sua bellezza immacolata e provoca una morte punitrice al vampiro. E' un racconto complicato, ricco di suggestioni. "The Violin of Erich Zann" è un altro racconto di Poe, dove un uomo vecchio e silenzioso combatte contro i demoni di una dimensione parallela con la potenza sprigionata dalla musica del suo violino. Alla fine però perde la battaglia e demoni invadono il nostro mondo. Un racconto davvero avvincente. "Talamasca" si ispira, invece, al libro "The Witching Hour" di Anne Rice. E' la storia della morte di una strega estrapolata dalle lettere di un membro della associazione chiamata Talamasca, un gruppo che si occupa di streghe, demoni e vampiri. Infine, "Daimonion" parla della filosofia di Socrate, egli ha detto che quando facciamo una cosa e sentiamo dentro di noi una voce che ci dice che non è una cosa buona, allora quella cosa è un Daimonion, Qualcosa che ha a che fare con la "coscienza. Nel nostro brano si riferisce in particolare al momento della morte, quando dobbiamo giudicare quello che abbiamo fatto nella nostra vita.
E' un album che nasce dalle nostre sensazioni e dalla nostra grande passione per la musica.

Perché vi piace parlare del "lato oscuro", perché siete così dark?
Non so spiegartelo. Io e Andras siamo molto attratti dal mondo dell'oscuro, forse perché non abbiamo avuto delle vite facili o forse solo perché siamo fa parte della nostra natura. Se ti riferisci alle nostre liriche è perché il mio stile si avvicina molto a quello di Lovecraft. Egli non parla della realtà, ma crea delle atmosfere oscure dove tu puoi solo immaginare che accadano certe cose. Lo strovo molto stimolante e offre a ciascuno la possibilità di interpretare con grande libertà i nostri brani.

Avete una filosofia? La vostra visione del mondo è...
Io vivo la mia vita giorno per giorno e cerco di assaporare ogni momento senza perdermi niente di quello che la vita può offrirmi. Ma allo stesso tempo non voglio prendere le cose con troppa serietà.

Cosa significa il titolo del vostro nuovo album?
E' la contrazione delle parole "Astronomy" e "Necronomicon". Entrambe i vocaboli sono molto enigmatici e ricchi di significati, così ci sembrava essere il titolo perfetto per il nostro album. E' stato un'idea del nostro cantante Andras.

Avete trovato una copertina spettacolare, me la puoi descrivere?
No, perché non ha dei significati concreti, non mi va di dare delle spiegazioni sui suoi contenuti, abbiamo cercato di avere un artwork interessante, che potesse attirare l'attenzione della gente, e questo è tutto. Penso che sia un'immagine perfetta per questo obiettivo, ci è piaciuta davvero molto e pensiamo che sia anche abbastanza misteriosa!

Quali sono le differenze principali fra il vostro primo album Deep Inside e Astronomicon?
Il nostro primo album è stato realizzato con una formazione molto diversa da quella attuale, infatti, dopo la registrazione di Deep Inside sono usciti dal gruppo il tastierista, il bassista e la cantante femminile. Dopo un certo periodo il nostro chitarrista solista è dovuto andare in Belgio per lavoro, così adesso in formazione abbiamo una sola chitarra, un nuovo tastierista di grande talento, che ha apportato un notevole cambiamento al nostro sound e anche il nuovo bassista ha introdotto molte idee ed ha contribuito al lato progressivo dei nostri brani. Infine, anch'io spero di avere dato un contributo alla crescita del gruppo. Penso che Astronomicon sia molto più tecnico, intenso e ricco di Deep Inside. Per concludere anche la produzione è di gran lunga più curata, quindi ritengo che ci siano delle differenze notevoli fra i due lavori.

Mi sembra che oggi il goth rock sia molto più popolare che negli eighties, ma in questo periodo in proporzione ci sono molti meno gruppi importanti, quelli che stanno proponendo qualcosa di veramente nuovo sono davvero pochi: Saviour Machine, Tiamat, Moonspell, After Forever, Atrox, In Extremo. Qual'è la tua opinione in proposito?
Si, sono d'accordo con te. Ultimamente sono nati molti gruppi fotocopia. A volte sembra che non ci possa essere niente di nuovo da dire in questo genere musicale, ma fortunatamente non è così e ci sono dei gruppi che riescono a dimostrare il contrario. Noi vorremmo con tutto il cuore essere affiancati ai gruppi che hai citato e se tu credi in quello che hai detto allora vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro, ha ha!

Ci puoi raccontare brevemete la vostra storia?
I Without Face si sono formati nel 1997. Un anno dopo hanno realizzato il loro primo demo, che è stato seguito da molti concerti in Ungheria. Nel 2000 una label del nostro paese ha realizzato il nostro primo disco Deep Inside, che è stato ristampato un'anno dopo dall'americana Dark Symphonies Records. Questa label ci ha messi sotto contratto nel marzo del 2001, nel frattempo abbiamo continuato ad esibirci. Abbiamo suonato fra gli altri con i Gathering, i Kovenant, i Zeromancer e gli Anathema. Nel 2002 abbiamo ricevuto un'offerta da Lee Barret e così, finalmente, abbimo firmato per una nuova divisione della Earache: la Elitist. Penso sia tutto.

Quali sono i vostri artisti preferiti, quelli che vi hanno maggiormente ispirato?
Stiamo ascoltando molti generi di musica diversi, dal death metal alla musica classica. Personalmente mi piacciono molto i Symphony X, gli Anathema, i Tiamat, i System of a Down, Lisa Gerrard, Loreena Mckennitt, Die Krupps, Rakoth e molti altri. Ma quello che accomuna tutti i membri del gruppo è la musica progressiva tipo quella dei Dream Theater.

Ci puoi dire qualcosa sulla scena musicale del vostro paese, qui da noi non arriva molto?
Qui da noi ci sono molte bands "minori", che compongono ottima musica e credo che con un po' più di determinazione o di entusiasmo possano varcare gli angusti confini nazionali. I primi nomi che mi vengono in mente sono gli Ideas, i Dying Wish, i Vale Of Tears, gli Stonehenge ed altri ancora.

Quando è nata la tua carriera musicale?
Ho sempre amato cantare, ma la convinzione di voler cantare in un gruppo metal mi è venuta solo dopo aver visto dal vivo i Without Face. E' stato davvero grande ed ho pensato a come sarebbe stato bello cantare in quel gruppo. Così ho iniziato a cantare in un gruppo, ma non era la band che cercavo, così li ho lasciati e pochi mesi dopo ho saputo che anche la cantante dei Without Face aveva lasciato la band. Non c'erano più nessun motivo che mi impedisse di unirmi alla band. Si è trattato proprio un sogno divenuto realtà!

Quali sono le vostre ambizioni, le vostre aspettative per il futuro e qual'è la sfida più importante che vi attende?
Tutti noi desideriamo tantissimo poter andare in tour al più presto e fare più concerti che possiamo, poi vogliamo iniziare a scrivere dei nuovi brani. Vorremmo poter occuparci solo di musica nella nostra vita. Per noi è il raggiungimento di questi la sfida maggiore che ci aspetta.

Un saluto ai fans italiani...
Speriamo di potervi incontrare tutti in un tour in Italia!

GB

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