Seconda
opera di questa formazione francese che si è imposta all’attenzione
del pubblico prog suonando in vari festivals.
Il disco è certamente interessante e ricco di suggestioni ancestrali
anche se è difficile capire se ci troviamo di fronte ad una
vera band o se, invece, si tratta di un più ambizioso progetto
musicale. Agli strumenti si alternano ben diciannove musicisti e il
cd è stato registrato in sei studi diversi il che conferisce
una intrigante varietà al lavoro senza però danneggiarlo
con episodi discontinui.
Nonostante il disco rimanga nei confini di un prog raffinato dallo
stile eclettico e molto europeo, troviamo nei quattordici brani, che
compongono questa opera, i riferimenti più disparati: ci sono
momenti etnici in "Lithophonia", musica celtica e medievale,
"Tout Passe" sembra il rifacimento di "Solitude"
dei Black Sabbath e "Invisible Links" ricorda sfacciatamente
Springsteen (!?!), che di sicuro vorrebbe avere una canzone così
nel suo repertorio. Negli oltre settanta minuti del cd non mancano
le suites articolate, le melodie soffuse e i momenti impegnativi come
in "Noria", che dopo un inizio jazzato ripiega verso un
rock più ritmato e accattivante.
In chiusura troviamo la bonus track "En Castille" che, da
vera cigliegina sulla torta, presenta un intro brillante aperto da
una bella chitarra acustica e da un pregevole giro di organo, poi
il brano si snoda in un incedere medievale avvolgente ed affascinante.
Davvero un gran bel disco che oltre a proporre ottima musica è
accompagnato da un interessante concept sulle avventure umane. Ogni
amante del vero prog non dovrà farsi scappare questo piccolo
capolavoro. GB
Altre recensioni: Claude Monet vol.1
|