Gli Young Blood sono una delle tante meteore nate sull’onda
della NWOBHM, un power trio capitanato dal chitarrista Steward Goodchild
e con un solo Ep all’attivo datato ’83, tanti concerti,
tante speranze e poi un silenzio durato decenni. Di loro non si ricordano
nemmeno alcune importanti enciclopedie, eppure avevano destato un
discreto interesse nei media dell’epoca, ma evidentemente non
bastò a salvarli. Ci pensa oggi la volonterosa Angel Air, che
ha già salvato tanti nomi dall’oblio. Queste e molte
altre informazioni sono presenti nel booklet del cd, ma veniamo alla
musica.
Il cd oltre a riproporre i brani dell’Ep, presenta quelli registrati
per un fantomatico album e altri ancora. Ad aprire il cd è
“Fantasy” un pezzo in bilico tra un hard rock diretto
e tentazioni americane, non lontane da certo pop evoluto, belle melodie
costruite su una base solida. Segue un brano che nel titolo chiarisce
ancora meglio il concetto… “American Bride”, in
un certo senso questa band è molto vicina come stile e intenzioni
ai Babys e ad altre formazioni inglesi innamorate del sound a stelle
e strisce, ma con un gusto tutto europeo, che ha reso uniche queste
band. Molto bello il lavoro svolto con sicurezza dal chitarrista,
che si distingue per fantasia e forza, mentre gli altri compagni sono
nella media. “Run For Your Life” è perfettamente
in linea con quanto detto, “Doin’ the Best That I Can”
è una power ballad carina. Ma lo spirito della vera NWOBHM
pulsa in momenti come l’anthemica “Can’t Stop Rocking”,
gli Young Blood non rinunciano mai alla melodia, ma almeno l’energia
prende il sopravvento. Dopo l’interlocutoria “Talkin’
About L.O.V.E.” torna a pulsare il rock più coinvolgente
in “Heartache”, un brano che non avrebbe certo sfigurato
nella track list di tanti classici che abbiamo imparato ad amare.
Dal lato melodico invece si apprezza la solarità di “Shine
On”. “Thunder in the Mountains” è uno dei
brani più interessanti, ha una costruzione armonica piuttosto
complessa e denota una certa abilità compositiva, ci sono anche
momenti fra la psichedelica e il prog, peccato per il drumming un
po’ monocorde, il resto merita.
Il primo dei quattro brani presenti sull’Ep è “Hold
On To Love” ed è un po’ un mix di tutti gli elementi
che abbiamo già esposto sopra. “Your Money of Your Life”
è un po’ più tirata e mi piace di più.
“Good Time Tonight” sembra fare il verso agli Ac/Dc, con
un riff secco e molto classico. Ci sono altri tre brani prima della
fine del cd, tutti in linea col repertorio precedente, ma senza colpi
di scena.
Sicuramente gli Young Blood avevano delle buone qualità, ma
questo disco non è certo il cosiddetto “capolavoro dimenticato”,
però è un disco che piacerà molto agli amanti
delle sonorità primi anni ottanta. Difficile dire perché
non riuscirono ad emergere, ma come loro molti altri sono stati vittime
dello stesso destino, ma almeno ci possiamo consolare con queste buone
ristampe. GB
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