Rock Impressions

Young Blood - Transfusion YOUNG BLOOD - Transfusion
Angel Air
Distribuzione italiana: -
Genere: Heavy Rock
Support: CD - 2011


Gli Young Blood sono una delle tante meteore nate sull’onda della NWOBHM, un power trio capitanato dal chitarrista Steward Goodchild e con un solo Ep all’attivo datato ’83, tanti concerti, tante speranze e poi un silenzio durato decenni. Di loro non si ricordano nemmeno alcune importanti enciclopedie, eppure avevano destato un discreto interesse nei media dell’epoca, ma evidentemente non bastò a salvarli. Ci pensa oggi la volonterosa Angel Air, che ha già salvato tanti nomi dall’oblio. Queste e molte altre informazioni sono presenti nel booklet del cd, ma veniamo alla musica.

Il cd oltre a riproporre i brani dell’Ep, presenta quelli registrati per un fantomatico album e altri ancora. Ad aprire il cd è “Fantasy” un pezzo in bilico tra un hard rock diretto e tentazioni americane, non lontane da certo pop evoluto, belle melodie costruite su una base solida. Segue un brano che nel titolo chiarisce ancora meglio il concetto… “American Bride”, in un certo senso questa band è molto vicina come stile e intenzioni ai Babys e ad altre formazioni inglesi innamorate del sound a stelle e strisce, ma con un gusto tutto europeo, che ha reso uniche queste band. Molto bello il lavoro svolto con sicurezza dal chitarrista, che si distingue per fantasia e forza, mentre gli altri compagni sono nella media. “Run For Your Life” è perfettamente in linea con quanto detto, “Doin’ the Best That I Can” è una power ballad carina. Ma lo spirito della vera NWOBHM pulsa in momenti come l’anthemica “Can’t Stop Rocking”, gli Young Blood non rinunciano mai alla melodia, ma almeno l’energia prende il sopravvento. Dopo l’interlocutoria “Talkin’ About L.O.V.E.” torna a pulsare il rock più coinvolgente in “Heartache”, un brano che non avrebbe certo sfigurato nella track list di tanti classici che abbiamo imparato ad amare. Dal lato melodico invece si apprezza la solarità di “Shine On”. “Thunder in the Mountains” è uno dei brani più interessanti, ha una costruzione armonica piuttosto complessa e denota una certa abilità compositiva, ci sono anche momenti fra la psichedelica e il prog, peccato per il drumming un po’ monocorde, il resto merita.

Il primo dei quattro brani presenti sull’Ep è “Hold On To Love” ed è un po’ un mix di tutti gli elementi che abbiamo già esposto sopra. “Your Money of Your Life” è un po’ più tirata e mi piace di più. “Good Time Tonight” sembra fare il verso agli Ac/Dc, con un riff secco e molto classico. Ci sono altri tre brani prima della fine del cd, tutti in linea col repertorio precedente, ma senza colpi di scena.
Sicuramente gli Young Blood avevano delle buone qualità, ma questo disco non è certo il cosiddetto “capolavoro dimenticato”, però è un disco che piacerà molto agli amanti delle sonorità primi anni ottanta. Difficile dire perché non riuscirono ad emergere, ma come loro molti altri sono stati vittime dello stesso destino, ma almeno ci possiamo consolare con queste buone ristampe. GB


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