Il
memorabile Freddy Curci ha un solido background che gli amanti dell’hard
rock americano conoscono molto bene, a partire da quel gioiello a
nome Sheriff uscito nel lontano ’82 con un singolo in classifica.
Chiusa la breve esperienza con gli Sheriff ecco un nuovo nome rimasto
nel cuore dei fans: gli Alias con membri degli Heart e un altro ottimo
album uscito nell’89 e ben due hits in classifica. Poi ancora
il silenzio e la carriera solista che lo ha portato ad accasarsi con
la nostra Frontiers, il resto è storia.
Curci non si è mai dato per vinto, del resto sarebbe un vero
peccato con la voce che ha, ed eccolo di nuovo in pista con questi
Zion dove troviamo altri musicisti dal passato illustre come il chitarrista
Jason Hook (ex Bullet Boys), il batterista Paul Marangoni (Kim Mitchell,
Coney Hatch) e altri ancora. L’album presenta undici canzoni
che risuscitano lo stile melodico e grintoso al tempo stesso, che
ha contraddistinto tutta la carriera di Curci. Un hard rock a stelle
e strisce che trova continuamente la forza di rigenerarsi, grazie
anche ad un manipolo di eroi capaci di dare ancora vita a canzoni
capaci di far battere il cuore di fans vecchi e giovani. Quello degli
Zion è quindi un album all’insegna della tradizione e
titoli come “All It Takes Is A Minute”, “One Man
Alone”, “Dangerous”, “Who Do You Think You
Are” non sono altre che piccole icone del genere. Come si dice
spesso in questi casi: “se questo album fosse uscito…
sarebbe un classico imperdibile!”, bene io vi dico che se c’è
ancora qualcuno che ama questo genere allora non deve esitare a fare
suo questo dischetto. GB
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