I francesi Adagio, dopo essere stati paragonati ai grandi Symphony X grazie al buon “Santcus Ignis”, tentano la strada della personalità con “Dominate”. Il suono diventa più duro ed arrabbiato, tanto da somigliare a quello dei Cradle Of Filth. La vena Progressive di Stéphan Forté (chitarra, voce), fuoriesce di tanto in tanto fra assoli di chitarra vorticosi e duetti con le tastiere di Kevin Codfert. Malgrado giri del Death Metal e del Black fra i solchi del disco, la melodia è sempre la padrona. Non c’è da stupirsi dunque se si ascoltano voci growling da parte di Forté stesso, ma la prima sorpresa la ritroviamo proprio dietro al microfono, dove il defezionato David Readman lascia l’eredità al brasiliano Gustavo Monsanto. La ritmica è nelle mani di Franck Hermany al basso e di Eric Lebailly alla batteria, mentre la produzione è più che buona.

Gli Adagio non lasciano i vecchi territori Power a loro cari, brani speed come “Children Of The Dead Lake”, “The Darkitecht” e “Fire Forever” sono a testimoniare. Lampi Dream Theater in “Terror Jungle”, quelli del periodo “Awake”, soprattutto nelle tastiere di Kevin, le quali non disdegnano intrecciarsi con le vorticose note della chitarra di Stéphan. Le stesse possiamo riascoltarle in “R’Lyeh The Dead”, solo un momento di riflessione con “Kissing The Crow”, sinceramente troppo simile ai lenti di La Brie e soci, ma sempre un piacevole piano-voce.
Chiude il cd la cover “Fame”, brano portante del famoso film omonimo, sennonché sigla della stessa fortunata serie televisiva.

In sostanza “Dominate” è un prodotto sufficiente, nella media delle uscite al riguardo, forse non accontenterà i fans del Death ne quelli del Prog, ma chi segue il Power ha di che ascoltare. La versione giapponese ha una bonus track dal titolo “Undying”. La Francia a volte sa colpire. MS

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