Fra
gli anni ’70 e gli ’80 il nome del chitarrista Al Di Meola
lo conoscevano tutti, uno dei padri della fusion e una macchina da
soldi per l’industria discografica di allora, ma il suo lavoro
che l’ha consacrato è stato il mirabolante live acustico
Friday Night in San Francisco condiviso con gli immensi John McLaughlin
e Paco De Lucia. Poi col passare degli anni il suo mito è diventato
patrimonio di una cerchia sempre più selezionata di appassionati.
Per questo motivo ho provato una certa sorpresa di ritrovarlo coinvolto
con Derek Sherinian, ma ancora di più di ricevere questo suo
nuovo lavoro da recensire. Al suo fianco c’è il russo
Leonid Agutin, che suona la chitarra ritmica e canta con una voce
che ricorda molto quella di Sting. La formula musicale della coppia
si rivolge prevalentemente alla musica sudamericana neolatina, un
genere nel quale non sono molto forte. La formazione è arricchita
da numerosi session musicians, troppi per farne un riassunto.
La musica sudamericana è da sempre carica di vita e di allegria,
musica solare per vocazione, caleidoscopica ed esuberante, è
un piacere ascoltare il virtuosismo di Al liberarsi in assoli mozzafiato
su ritmiche molto dinamiche. Finezza, grazia e forza si mescolano
in un cocktail esotico di notevole gradevolezza. Tracce come “Cuba
Africa” o la title track (di cui c’è anche un simpatico
video) sono vere e proprie iniezioni di vita, tutto è perfetto,
ma non è una perfezione asettica, ostentata con superiorità,
si tratta piuttosto di artisti che si divertono come matti e ci offrono
musica di altissima qualità. Non si tratta di porcate commerciali
o di polpettoni alla Ricky Martin, piuttosto penso a Santana. C’è
posto anche per il jazz in titoli come “Price to Learn”,
un tango superlativo, pezzi veloci si alternano ad altri più
lenti, ma il prodotto è molto omogeneo nel suo insieme.
Si tratta di grande musica, ovviamente rivolta agli innamorati dei
ritmi latini, musica estiva che mette il buon umore. GB
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