INTERVISTA
CON GIANNI VENTURI degli ALTARE THOTEMICO
di Massimo Salari
Gli ALTARE THOTEMICO,
sono una band che unisce il Prog anni ’70 al Jazz e… a
molto altro. Una band non convenzionale, coraggiosa e fuori della
norma, come le risposte che ci hanno rilasciato:
Ciao a tutti e presentatevi al nostro pubblico, come sono nati gli
Altare Totemico e in che occasione avete pensato di fondarvi?
Il gruppo è esploso sul mondo, dall'incontro di Gianni
e Leonardo. Gianni si occupava esclusivamente di ricerca sonora, deluso
come tanti dal circuito discografico, Leonardo con la forza e l'entusiasmo
della sua giovane età è riuscito a trascinare con la
veemenza del suo organo Gianni in un territorio di suoni e colori!
Io e Leo abbiamo composto senza sapere dove saremmo andati, poi abbiamo
incontrato Enrico il nostro ex chitarrista. Dopo vari provini, abbiamo
pensato di coinvolgere Valerio, mio fratello e Davide, io tra l'altro
Davide non l'avevo mai sentito suonare, senza prove abbiamo deciso
di fare uno spettacolo d'improvvisazione a Parma e se c'era…
sarebbe venuta a galla e c'era si, tanta energia! Ed ecco gli ALTARE
THOTEMICO!
Complimenti per il debutto del 2009 dal titolo omonimo. Come
vi ha accolto il pubblico progressivo e la critica?
Considerando che si tratta di un disco fatto in tre giorni direi che
la critica ci ha accolto anche troppo bene, il pubblico ci ama, quando
suoniamo sconvolgiamo perché siamo potenti, purtroppo o per
fortuna non siamo riusciti a convogliare l'energia live nel disco,
ma questo è un problema per tutti i gruppi, sono dell'idea
che i dischi dovrebbero essere sopratutto dal vivo!
Parlateci un poco di questo disco e come nascono i testi.
Io Gianni, poetizzo, trasformo in parole l'energia musicale del gruppo,
come in trance, si, a volte è come cavalcare una cometa altre
come sprofondare all'inferno e tornare bruciati, ma vivi! Ogni vero
gruppo non ha solo la tecnica o la musica, noi abbiamo un pensiero,
spesso comune, i miei testi traducono tecnicamente il pensiero che
guida la band!
So che oggi avete inserito il sax nella line up, Gabriele
si è aggiunto alla band, cosa porta l’ingresso di questo
nuovo elemento, anche una mutazione stilistica, magari rivolta più
al jazz?
La fuga di Enrico e Davide ci ha costretti a grandi cambiamenti, il
nuovo batterista è più “Capiozzo” (Area)
e trovare un altro chitarrista ci faceva andare irrimediabilmente
verso quel Prog Metal che noi non amiamo, il sax di Gabriele ci sta
portando dove già Leo voleva andare, verso il Jazz, ma il groove
di Valerio e Roberto, molto funky, rende tutto insolito e potente.
Io come tu dici anche nella recensione, canto in modo non convenzionale,
a volte molto rock a volte profondamente etnico, la miscela cos'è?
Di certo qualche critico ci avvicinerà a qualcuno di noto,
entrando in contrapposizione con altri critici! Noi siamo quel che
siamo diversi da ieri e da domani, nessun disco ci rappresenterà
mai veramente, perché nel momento che l'avremo finito saremo
già cambiati!
Ma torniamo al cd, “Demon “ ha un riff molto Hard
Prog ed orecchiabile, un bel pezzo trascinante, c’è per
caso qualcuno di voi che ascolta i Black Widow?
Io forse sono l'unico del gruppo che ama veramente “Demon”,
così come vengo dall' Hard Prog. Ascoltavo i Black Widow. Non
so se ora ci rappresenta più.
Quale canzone del disco vi rappresenta meglio e perché?
Io da parte mia dico “L'Interessante Vita Del Topo”.
Avete intenzione di fare una suite in un futuro?
Forse si...
Gianni, allora tu, come dicevamo prima, canti in maniera non
convenzionale, non si può dire alla Stratos perché così
non è, tuttavia c’è una ricerca ed un approccio
fonetico molto intenso. Quale è stato lo spunto o il riferimento
che ti ha dato questa idea?
IL MODO DI INTERPRETARE IL CANTO DEGLI AFRICANI, LA VOCE COME STRUMENTO
RITMICO, MA SOPRATTUTTO IN EUROPA TIM BUCKLEY E A VOLTE JAMES SENESE.
Senza contare tutte le influenze involontarie che ognuno di noi si
porta dentro.
Molto radicati nel vostro sound gli anni ’70, specie
negli interventi del flauto di Leonardo e non solo. Ma dove stanno
andando oggi gli Altare Thotemico, dobbiamo attenderci delle sorprese?
Si, abbiamo rotto il flauto e stiamo pensando più Jazz Rock
e Psichedelia in realtà stiamo “Thotemizzando”
la nostra musica, essere noi stessi sarà la grande sorpresa!
.
Come descrivereste voi gli Altare Thotemico e in che voce
li releghereste, più sul Rock, sul Jazz o sul Prog?
Allora, il disco, è un omaggio evidente al mondo dal quale
proveniamo, alcune sonorità sono molto settanta, registrato
in analogico...anche se “Computer Organico”, “l'Interessante
Vita Del Topo”, oltre, “L'Addormato”, vivono in
un mondo più personale, noi ora siamo diversi, possiamo inserire
il disco in un genere, anche se non ben definito, ma non di certo
gli ALTARE THOTEMICO! Una volta non c'erano tante distinzioni, sono
nate oggi, una volta si suonava, non credo che i Genesis si chiedessero:
Chi siamo? E sopratutto non credo si chiedessero: “Che cosa
stiamo suonando?”. Noi facciamo musica, musica di ricerca, musica
Progressiva, musica Jazz Rock, musica etnica e mi piacerebbe Popolare!
Avete avuto delle esibizioni live, a quali vi sentite più
attaccati e perché, mentre qual è quella che vi ha più
deluso?
Siamo sinceri, davvero e non è una sviolinata, l'esibizione
che abbiamo preferito in assoluto è quella di Cerreto D’Esi
organizzata da te e Fiorella Di Pentima al Miss Balù! Poi dall'amico
Raffaello Regoli a Cento. La delusione, al festival Prog di Verona,
siamo stati trattati molto male pur avendo riscosso un notevole successo
di pubblico!
So anche che siete in lavori in corso per il nuovo disco, come procede
il tutto, dobbiamo attenderci sorprese? Leonardo oltre che le tastiere,
riprenderà il suo flauto?
Il nuovo disco sta nascendo e sarà una sorpresa, sia per i
contenuti che per la sostanza tecnica, avremo anche degli ospiti,
ma Leonardo non suonerà il faluto!
L’anno scorso siete stati nominati nei Progawards fra
le migliori band del mondo come debutto, quali fattori pensate abbiano
contato per darvi questo giudizio?
Credo che c'entri anche la nostra follia, ed il coraggio di sporcare
il suono, forse l'energia, ma di certo la schiettezza! Comunque ancora
c'è lo stiamo chiedendo.
Come è secondo voi il panorama musicale italiano oggi,
è attento al fenomeno Progressivo in generale, ossia alla ricerca
sonora ed alla personalità? Seguite nulla al riguardo?
Il panorama musicale Italiano, a parte voi grandi appassionati, è
quasi morto, ma non è un problema solo di etichette discografiche
e di radio, è un problema di gente! La gente si svuota e la
cultura o chi la fa non offre altro che nulla, dilagante vuoto! Il
denaro è alla base di tutto, non essendoci fondi per l'arte
tutto va alla deriva, e se sopravvive lo fa grazie ad iniziative personali!
I gruppi non hanno spazi per suonare e per esprimere la loro ricerca,
il Progressive essendo musica colta, soffre più di altri generi
di questo problema. Paradossalmente ci rendiamo conto che quando si
riescono ad organizzare manifestazioni Progressive, anche il pubblico
meno preparato apprezza, ma come portarlo dove noi suoniamo?
So benissimo che quello che sto per chiedervi non è semplice
da rispondere, ma quali sono gli ingredienti oggi per emergere e vivere
di musica?
SE LO SAPESSIMO...Molto difficile mantenersi musicalmente integri
e sopravvivere del proprio lavoro, quindi tutti arrivano a cercare
di rendere più appetibile il proprio discorso musicale, a scapito
della qualità. Mi ripeto negli anni settanta il mondo viveva
anche di grandi proteste e manifestazioni perché la gente era
più viva, la musica rappresentava quel movimento, anche la
musica cosiddetta commerciale era suonata e ci appare oggi come bella
musica. La gente è cambiata, i problemi sono così tanti
che ci si azzera nel vuoto. Una volta c'era un Vietnam, oggi tanti
Vietnam, quindi la gente tende a cancellare la propria mente e per
una musica che si presentava come musica della mente è molto
dura!
D'altra parte il mercato discografico non ha nemmeno i numeri sufficienti
per sopravvivere, s'accontenta di musica usa e getta senza lungimiranza,
assistiamo all'entropia musicale, ma....per fortuna ci sono piccole
case discografiche, auto produzioni, piccoli festival, ecc ecc. Si,
credo che l'auto produzione ed il grande lavoro qualitativo, con ogni
mezzo possibile, possa permetterci di vivere del nostro lavoro!
Se avreste la possibilità di fare una colonna sonora,
quale film vi piacerebbe musicare?
"NIRVANA" DI GABRIELE SALVATORES
Questa domanda la faccio spesso, perché mette alla
luce la corposità di una band, ossia, se Altare Thotemico fosse
una pietanza, quale sarebbe?
Una pietanza si fa con gli ingredienti buoni, un buon olio d'oliva,
pomodori baciati dal sole, aglio italiano, e pane pugliese, La bruschetta!
Grandi! Ed un vino?
Sangiovese di Romagna!
Quale domanda avreste voluto che vi facessi e quale non avete gradito?
“Perché nonostante tutte le difficoltà che s'incontrano,
gente quasi normale, decide di continuare il progetto ALTARE THOTEMICO?”
Vale per tutti quei gruppi che si dannano a proporre musica vera e
non il surrogato di musica che le radio nazionali continuano a proporre!
Salutate i nostri lettori magari con una chicca o un anticipazione.
Il prossimo disco oltre che ad essere fantastico, non avrà
i testi all'interno, ma un volumetto allegato con testi in italiano
ed inglese e L'ALTARE THOTEMICO pensiero!
Grazie per la cortesia e speriamo di rivederci al più presto
ad un altro vostro concerto!
;-)
MS
Recensioni: Altare Thotemico; Sogno
Errando
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