Secondo lavoro in studio per la band Bolognese dei fratelli Venturi,
Gianni (voce) e Valerio (basso) e del tastierista Leonardo Caligiuri
dopo il debutto del 2009 dal titolo “Altare Thotemico”
(Ma.RaCash). La critica mondiale ben accoglie l’ingresso di
questa formazione dedita ad un Prog sperimentale italiano in stile
Area al mondo discografico. Un approccio alquanto radicato agli stilemi
degli anni che furono, grazie anche al flauto di Caligiuri. Ma il
tempo passa e la voglia di sperimentare è sempre più
marcata. Muta la line up, Davide Zannotti lascia la batteria a favore
di Max Govoni e l’innesto di Emiliano Vernizzi al sax e di Gabriele
“Legolas” Toscani al violino, rendono la band disposta
a varcare la soglia del Jazz Rock. Traghettati dalla sperimentazione
vocale di Venturi, gli Altare Thotemico riescono a rinfrescare il
sound e a dare ancora più importanza ai testi, sempre in mano
al vocalist, fulcro imprescindibile di “Sogno Errando”.
Non solo Stratos è presente nella sua fascia culturale, bensì
c’è un girotondo nel mondo del Teatro Della Voce, un
penetrare dentro la parola, lasciando che il suo significato trasporti
la fonetica, ricercata ma anche creata. Dunque voce come strumento
e portatrice sana di poesia, una poesia che a tratti schiocca rude,
sarcastica, dolce, nervosa e desiderosa di essere vissuta, oltre che
capita.
Il viaggio onirico, fra la musica e la mente, viene intrapreso con
“Le Correnti Sotterranee”. Fiati in evidenza, Arti &
mestieri, Perigeo, Bella Band, Area e tutto quello che fa Jazz Prog
italiano anni ’70 ci sbattono in faccia la realtà degli
Altare. Suono caldo ed avvolgente sopra interpretazione vocale variegata
fra il recitato, il cantato, il fonetico ed il parlato. Le mani di
Caligiuri descrivono scale delicate quando si soffermano sulla tastiera
del piano, mentre un assolo di percussioni spezza il brano in due.
Il violino elettrico è la chicca finale.
“D’Amore E Altri Tormenti” lascia l’argomento
terra ed affronta quello annoso dell’amore. Tormentato, malinconico,
leggiero e rammaricato, l’amore qui viene cantato con profondità
e con la formula Jazz melodica, davvero una gemma che potrebbe anche
uscire da un ispirato album di Paolo Conte.
Fanno capolino gli Area nell’intro di “Broken Heart”,
un sobbalzo al cuore ai vecchi militanti della “consapevolezza”
non lo toglie nessuno. Ma il brano si svolge in maniera differente,
uno swing delicato come un velo narra un'altra storia d’amore.
Gli occhi si chiudono inevitabilmente all’ascolto del sax che
dialoga con la ritmica semplice e delicata, mentre il piano insegue
con pacatezza. Di tanto in tanto fra le note fuoriescono gorgheggi
di natura araba, altra conferma dello studio allo strumento umano
da parte di Venturi.. Ma il tormento porta a gridare, spesso e volentieri
la mente si lascia andare e la voce narra il proprio dolore. Il piano
disegna armonie vellutate, di una delicatezza a tratti struggente,
per poi lasciare il palco al sax di Vernizzi. Questo è uno
dei brani più belli della discografia Thotemica, chicca per
veri intenditori.
“Petali Sognanti” presenta la prova polifonica di Gianni,
sopra una ritmica sincopata solo temporaneamente sferzata da un suono
elettronico. Un affresco di mamme che si tengono per mano e che cantano
nell’aria già novembrina….nel cerchio allargato
del divenire. Questo è l’Etno Folk Thotemico che non
lascia adito a restrizioni mentali.
La title track “Sogno Errando” è un altro episodio
di notevole fattura, profondamente culturale per ciò che concerne
il bagaglio tecnico, una vetrina per gli autori. Succede l’ascolto
di “Porpora”, che da solo vale l’acquisto del disco.
Caligiuri mette a nudo la propria anima nei tasti del pianoforte…poi…..
sorpresa da gustare nel susseguirsi delle parole colorate di Gianni.
Chiude l’album “Neuro Psicho Killer”, un rivoltarsi
dentro, fra note ed i ricordi che squarciano la carne e le viscere
di chi si lascia trasportare.
Ho parlato troppo, sono sincero, avrei dovuto lasciare molto di più
alla sorpresa, perché qui la musica è “totale”,
il cantato è “totale”, figlio sia dell’improvvisazione
che delle radici culturali dei componenti. Un ritorno spaventoso,
assolutamente consigliato a chi fa della musica una fonte di vita
e non un semplice usa e getta. Un altro pianeta, fermarsi per capire.
MS
Altre recensioni: Altare Thotemico
Interviste: 2010
|