La Germania dedica attenzione all'attuale movimento New Prog, molti
gli esponenti fra cui ricordo gli interessanti Apogee, Frequency Drift,
Dice, High Wheel, Martigan, Morphelia, Sylvan, tanto per rendere un
poco l'idea. E' un genere che fra alti e bassi ha saputo captare l'attenzione
dei Prog fans, con le influenze The Flower King e Spock's Beard, in
parole povere l'ondata commerciale del genere di fine anni '90 inizi
2000.
Non tutti gli estimatori del Prog primordiale sanno accettare queste
sonorità per alcuni versi "ammorbidite", lo zoccolo
duro snobba il filone non accettando certi innesti, ma andando anche
contro lo spirito stesso del Prog, che in verità sta a significare
proseguimento. Così il Prog è tutto e contrario di se
stesso, il movimento più complesso ed articolato del panorama
Rock.
Argos cade con tutti e due i piedi nel filone New Prog, ma ha una
prerogativa in più, il Canterbury sound, movimento anni '70
se vogliamo fra il Jazz ed i "figli dei fiori". Gli innesti
di Beatles, Gentle Giant, Genesis ed appunto le band già menzionate
degli anni '90, fanno scaturire un sound complesso e portatore del
DNA del genere, comprese lunghe suite come l'iniziale "Cruel
Symmetry".
Argos si forma nel 2005 e nasce come progetto solista di Thomas Klarmann,
tastierista polistrumentista. Negli anni produce due cd, "Argos"
(2009) e "Circles" (2010), così che "Cruel Symmetry"
risulta essere la terza realizzazione da studio.
Assieme a Thomas oggi troviamo anche Robert Gozon (tastiere, chitarra
e voce), Ulf Jacobs (batteria) e Rico Florczak (Chitarra). Il cd in
confezione cartonata è suddiviso in sette tracce ed inizia
proprio come desidera l'incallito Prog fans, con la succitata suite
title track.
Musica dai colori a pastello, ricercata fra tastiere alla Genesis
ed atmosfere fragmentate alla Van Der Graaf Generator. Numerosi cambi
di tempo ed umorali fanno i raggi x al genere. Sensazioni psichedeliche
fanno si che il ricordo spolveri gli anni '70, rovistando in vecchi
cassetti mnemonici, incantando l'ascoltatore impegnato ad associare
suoni a situazioni vissute. Soltanto la produzione pulita ricorda
invece che siamo negli anni 2000. Buoni gli assolo strumentali che
si incontrano durante il percorso. Ventuno minuti che sembrano cinque,
tutto scorre come si deve. Tastiere in evidenza.
"Paper Ship Dreams" fa l'occhietto ai Gentle Giant, tuttavia
riesce a godere di luce propria, nella sua pacatezza e raffinatezza.
Musica senza tempo, libera di volteggiare nella mente senza disturbare.
Per ascoltare il lato più Rock degli Argos bisogna arrivare
a "Chance Encounters", anche se il materiale è contiguo
a quanto ascoltato sino ad ora. "Possession" è una
passeggiata nel Canterbury sound, dove i Caravan si dilettano ad incantare
con le atmosfere delicate. Lezione assimilata.
"The Story Of Flying Robert" prosegue imperterrito il cammino
Canterburiano fra i fiati e le tastiere. "Caught Whithin The
Light" invece osa di più, si tenta nuovamente di fare
la voce grossa in questo bagno di influenze sonore, chitarre anche
distorte per poi alternarsi con le consuete arie pacate. Uno dei momenti
se vogliamo più commerciali dell'intero lavoro.
Si chiude con "Open Book" e si ha la consapevolezza di trovarsi
di fronte ad una band (oggi possiamo chiamarla così) maturata
ed amante dei tempi che furono.
Il New Prog ha bisogno di questa musica, come i polmoni dell'aria,
per cui è scontato il consiglio dell'acquisto, mentre a coloro
che non amano il genere consiglio un ascolto preventivo.
Il mio personale giudizio supera abbondantemente il discreto, un disco
che mi ha saputo emozionare, per cui obbiettivo raggiunto. MS
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