Oggi i super gruppi non fanno più notizia ed è lontano
il tempo in cui queste collaborazioni trasversali suscitavano curiosità
e fantasie, però una novità è data dalla longevità
di alcune di queste, come nel caso degli Aristocrats che sono arrivati
al quarto album in studio e tre live. La band è composta dall’inglese
Govan Guthrie alla chitarra, dall’americano Bryan Beller al
basso e dal tedesco Marco Minnemann alla batteria, inutile ricordare
che sono tre grandi virtuosi.
La loro musica è un caleidoscopio di molti elementi, dal metal
alla fusion con tutto quello che ci può stare in mezzo compreso
il country, possono ricordare Zappa per alcuni accostamenti arditi,
ma non credo che le loro intenzioni siano così altisonanti,
semplicemente mettono in evidenza le loro innegabili doti esecutive
in contesti diversi divertendosi con la speranza di divertire anche
l’ascoltatore. Musica interamente strumentale ad altissimo tasso
tecnico. Coi tempi che corrono non si può certo pensare ad
un’operazione commerciale, anche se fanno musica per vivere,
ma emerge con forza la passione per la musica e questo è il
pregio del progetto, che lo rende appetibile e interessante.
Se amate la musica senza barriere qui potete trovare musicisti che
hanno un modo contagioso di suonare e comporre musica, poi sicuramente
il modo migliore di gustarli penso sia dal vivo e presto saranno di
nuovo in tour, anche nel nostro paese. GB
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