I The Atomic Bitchwax sono un power trio del New Jersey composto da
Chris Kosnik, Finn Ryan e Bob Pantella, sorta di supergruppo proveniente
da Godspeed, Monster Magnet e Core. Questi tre musicisti hanno radunato
le forze per dar vita ad un progetto in cui convogliare tutta la loro
passione per gruppi seventies, tra psichedelia, hard rock e progressive
e per il modo libero e molto sperimentale di far musica di quegli
anni. Sono insieme dal 99 e hanno realizzato una manciata di album.
The Local Fuzz è composto da un unico brano, un concentrato
di riff spettacolari di chitarra, supportato da un lavoro granitico
della sezione ritmica. Si parte subito con un ritmo serrato all’insegna
del miglior hard rock settantiano, stacchi e ritmi incalzanti si susseguono,
sembra una lunga jam session che contiene tantissime idee, ognuna
delle quali potrebbe trasformarsi in canzone, invece è una
lunga cavalcata. In questo lungo cammino troviamo varie influenze
e citazioni, c’è delle psichedelia, dello space, del
puro hard rock quintessenziale, diretto come un treno. The Local Fuzz
è energia pura e, nonostante gli oltre quarantadue minuti di
durata, scorre via che è un piacere. Occorre una band con una
forte personalità per fare un disco come questo.
Ci sono sempre più gruppi che tornano a suonare con uno stile
decisamente “vintage”, questo deve interrogarci, di certo
questo modo di suonare non riempie le tasche dei musicisti di soldi,
ma perché queste sonorità attirano di più di
quelle moderne? Difficile rispondere e bisognerebbe fare un’analisi
molto profonda, qualcuno potrebbe anche leggere il fallimento della
modernità ed in effetti questa è la prima sensazione
che percepisco, ma provo un gran piacere a scoprire sempre più
artisti che decidono di fare musica vera, musica suonata, musica dal
forte impatto emotivo, che non mira allo squallido profitto, ma che
è espressione di uno spirito artistico indomabile. Long Live
Rock n’n Roll! GB
Live Report: 2011
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