SERATA
STONER - Live at Latte+ - Brescia, 20/04/2011 ATOMIC BITCHWAX + NAAM + QUEST FOR FIRE + MIRROR QUEEN di Giancarlo Bolther |
. Strana l’evoluzione dello Stoner, un genere musicale di nicchia, che ha già oltre dieci anni di vita sulle spalle. Dopo il boom iniziale (anche se un vero e proprio boom non c’è mai stato, nel senso che non è mai stato un fenomeno di massa, come ad esempio è successo per il Grunge), ha avuto un periodo di fiacca, ma oggi sembra vivere una seconda fioritura artistica e continua a mantenere una solida base di appassionati, mentre sempre più giovani artisti si dedicano a queste sonorità decisamente “vintage”. Una testimonianza di questo si è avuta ieri sera a Brescia, dove si è fermata una tappa del tour europeo, organizzato dalla storica etichetta americana Tee Pee, con ben quattro nomi di spicco di questa scena: i neo formati Mirror Queen, i canadesi Quest For Fire, gli ossianici Naam e il supergruppo degli affermati Atomic Bitchwax. |
. Il concerto è iniziato verso le 22, un’ora abbastanza tarda per un giorno infrasettimanale e con quattro band a contendersi il palco (la sera prima nella data di Torino avevano iniziato ancora più tardi e avevano finito oltre le 3!), i primi a salire sul palco sono stati i Mirror Queen ed hanno proposto alcuni brani del disco di debutto fresco di pubblicazione. |
. Devo dire che la band sul palco mi ha fatto un’impressione molto diversa rispetto al disco, che mi era piaciuto parecchio, il loro sound era impreciso e pasticciato, il batterista si agitava eccessivamente, creando una certa confusione, i brani in se erano buoni, ma la resa non era sicuramente all’altezza. Riff granitici molto hard rock, si mescolavano in un impasto forte, il chitarrista e leader aveva una posa da guitar hero, che francamente mi sembrava superata. Il gruppo ha suonato per meno di mezz’ora, forse a causa di una scarsa affluenza iniziale di pubblico, che in seguito è andato via, via crescendo, ma personalmente credo sia dipeso più da quanto successo la sera precedente. Tutto sommato la band non ha lasciato il segno. . |
. I Quest For Fire erano già di un altro spessore, una band che io conoscevo solo di nome. Il loro heavy rock molto psichedelico mi ha affascinato, meno duri dei precedenti e molto più onirici, hanno creato dei tappeti sonori di buon spessore, offrendo sicuramente una prova più convincente e coinvolgente. La coesione del gruppo ha rimarcato le pecche della band precedente. |
. Altro discorso per i Naam, un power trio decisamente oscuro e personale, che ha proposto un doom inedito e personale, che una volta tanto non si rifaceva ai maestri del genere e questo è un grande pregio. Anche questa band la sentivo per la prima volta e sono rimasto decisamente colpito dalla loro capacità di creare atmosfere tenebrose e suggestive, una buona spanna sopra le due band precedenti, determinando quindi un crescendo della serata molto buono. . |
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