Rock Impressions

A Triggering Myth - The Remedy of Abstraction A TRIGGERING MYTH
The Remedy of Abstraction
Laser's Edge
Distribuzione italiana: Andromeda
Genere: Prog
Support: CD - 2006

Siete fra quelli che ascoltano musica senza etichette? Amate sia il Prog che la Fusion ed il Jazz? Allora correte a comprare questo straordinario disco di questi americani capitanati dai tastieristi Rick Eddy e Tim Drumheller, sarà per voi una grande sorpresa, sono sicurissimo. Attenzione però, se siete attaccati al classico Prog forse qui troverete dei passaggi poco digeribili, stessa cosa vale per tutti coloro che amano il Jazz.

Gli A Triggering Myth sono un perfetto connubio di tutto ciò, il songwriting è davvero personale, con sprazzi di Frank Zappa, Chick Corea e Placet X. Alla batteria c’è Vic Stevens, alla chitarra Scott Mc Gill, al basso Michael Manring ed al violino Akihisa Tsuboy (dei nipponici KBB), tutti strumentisti con i controfiocchi.
Un piacere ascoltare i giri del basso di Manring, il suo caldo ed avvolgente suono mi ricorda da vicino quello di Cusson degli UZEB. Non c’è un brano che eccelle, tutta la scaletta si svolge senza impedimenti di sorta, non c’è tempo per la distrazione, quella avviene solamente se non siete atti a queste sonorità. Siamo distanti dal Prog che conosciamo, niente Genesis, o attuali Arena o RPWL, quindi occhio alla penna.

Forse si possono ascoltare briciole di King Crimson in “Her Softening Sorrow”, ma poca cosa. La strada intrapresa dai tastieristi è francamente inusuale per il mercato, molto prossima al vicolo cieco, ma questo disco mi ha confermato ancora una volta che la vera musica va “ascoltata”, non sentita. Per ascoltare bisogna mettere attenzione ed estraniarsi dal mondo, mentre sentire può essere anche uno starnuto o il passaggio di un auto, tanto da non farci caso.

Quando gli artisti non si piegano al volere del mercato, è la volta di un risultato bivalente. Sicuramente gli A Triggering Myth rimarranno ancora una volta relegati nel semianonimato, malgrado suonino assieme dal 1990, ma altrettanto sono sicuro che anche fra molti anni di loro ne sentiremo parlare, perché la vera musica non muore… MAI. MS


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