Rock Impressions

Baaba Kulka BAABA KULKA - Baaba Kulka
Mystic Production
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Avantgarde / Prog
Support: CD + DVD - 2011

Gli Iron Maiden sono una band molto amata e molto coverizzata, i polacchi Baaba Kulka sono fra i gruppi che rendono omaggio alla leggendaria formazione inglese, all’inizio doveva essere un concerto one shot all’Hard Rock Café di Varsavia, ma il successo riscosso è stato tale che i cinque musicisti ne hanno fatto qualcosa di più, un tour prima e questo disco poi. Ma la cosa interessante è che non si tratta di una normale tribute band. Alla voce c’è Gaba (Gabriela) Kulka, artista molto amata in patria, che ha riscosso un discreto successo con un disco solista, oggi Gaba guida questa formazione che si compone di altri quattro musicisti. Lo stile del quintetto è avanguardistico, in pratica hanno stravolto i brani dei Maiden, tanto da risultare ad un ascolto superficiale quasi dei profanatori sacrileghi, invece dietro c’è una profonda cultura musicale e soprattutto tanto, tantissimo divertimento.

Si parte con uno dei classici maggiori, “The Number of the Beast”, che aveva suggellato l’ingresso di Dikinson nella band, l’avvio è subito disorientante, una tastiera minimale accenna il riff iniziale del brano, Gaba scandisce il testo in modo quasi meccanico, come se fosse un replicante inanimato e subito mi è venuto da ridere, ci vuole coraggio, faccia tosta e tanta fantasia per stravolgere in questo modo un pezzo. Ma quella che sembrava solo una goliardata, con “Wrathchild” assume dei connotati ancora più folli, ecco un flauto in pieno stile settanta, la musica si fa molto prog e flower power e mostra tutta la validità della composizione originale, che zampata di classe. “Aces High” è giocata fra tentazioni dub e ritmi ballabili e comunque funziona e ancora una volta i Baaba Kulka mi strappano un sorriso compiaciuto. “To Tame a Land” ripropone il giro dal sapore egizio in modo piuttosto fedele, se così si può dire, uno dei brani più epici dei Maiden e ancora una volta si può verificare la validità di questo brano, che non perde fascino pur privato del contesto originale. “The Ides of March” è invece rifatta in stile canto gregoriano, fantastica. Ma ci sono ancora “Prodigal Son”, superlativa, “Children of the Damned”, “Flight of Icarus”, “The Clairvoyant” e “Still Life”, non voglio svelarvi proprio tutti i dettagli, ogni singolo rifacimento vi sorprenderà. Il disco esce con un dvd allegato, che non è presente in questa versione promo, ma ho letto che contiene almeno un altro paio di brani non presenti su cd e altro ancora.

Baaba Kulka è sicuramente il disco più divertente dell’anno, mi piacerebbe davvero vedere la faccia di Steve Harris, Bruce Dickinson e compagni al primo ascolto di questo cd, pagherei per poter essere presente, ma sono sicuro di una cosa, devono aver fatto delle sane e sonore risate, perché questo disco è davvero pieno di gusto, ma non fraintendetemi, risate sane, di piacere, perché se la loro musica è stata capace di stimolare così la fantasia di altri musicisti, bene allora vuol proprio dire che è grande musica e i Baaba Kulka col loro fare strampalato e allucinato ce lo hanno dimostrato. Gran bel disco! GB

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