Rock Impressions

Richard Barbieri - Stranger Inside

RICHARD BARBIERI - Stranger Inside
K-Scope
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog / Sperimentale
Support: CD - 2008


Per chi non lo conoscesse Richard Barbieri è una figura da culto della scena musicale inglese da oltre trent’anni. Verso la fine degli anni ’70 ha fatto parte dei Japan, una delle formazioni più originali del movimento New Wave, poi in seguito è entrato nei Porcupine Tree e con questa formazione ha riscosso un notevole successo, il resto è storia. Stranger Inside è il suo secondo album solista, un territorio dove il nostro ha cercato di esprimersi con maggiore libertà, svincolandosi dai canoni usuali, ecco allora materializzarsi suoni e ritmi sperimentali di buon spessore.

Stranger Inside è un album strumentale, le voci che si sentono, di Tim Bowness (No Man) e Suzanne Barbieri, sono campionate. Inoltre hanno contrubuito alla sua realizzazione vecchi amici come Steve Jansen (Japan), Steve Wilson (Porcupine Tree) e Gavin Harrison (PT). Una specie di lavoro di famiglia.

Le traccie che ascoltiamo sono di difficile catalogazione e anche di problematica assimilazione, entrano lentamente nella testa di chi ascolta, ma una volta insidiate portano ad un ascolto ipnotico. Suoni per lo più elettronici che graffiano e disturbano, in questo senso l’apice viene toccato con la lunga e ritmata “Hypnotek”, uno dei brani più oscuri, ossessivi e impressionanti del disco, una sorta di musica da discoteca del futuro, con ambientazioni noire molto oscure, vagamente alla Blade Runner. Per il resto le atmosfere sono più pacate e confortevoli, ma anche meno intriganti e coinvolgenti, qualche volta persino sonnacchiose. Momenti decisamente buoni vengono nascosti fra partiture noiosette e il disco si svela come un fiore che lascia cadere i petali lentamente uno ad uno, solo che il cuore alla fine non è così prezioso come si sarebbe voluto.

Stranger Inside non è un brutto disco, anzi, soprattutto perché non si ferma mai a soluzioni banali o frettolose, ma è sempre molto introspettivo, solo che non è sempre abbastanza coinvolgente. GB

Altre recensioni: Under a Spell

Artisti correlati: Porcupine Tree


Indietro alla sezione B

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Art | Chi siamo | Live | FTC | Facebook | Born Again |