Anche se il nome di John Bassett può essere ancora sconosciuto
ai più, si tratta di un musicista prolifico, che da una decina
d’anni porta avanti una delle realtà più promettenti
del prog inglese, i Kingbathmat, di cui vi abbiamo già proposto
un paio di recensioni. Questo polistrumentista ha realizzato il primo
album solista, un disco per lo più acustico, per questo ha
usato il proprio nome e non quello della band.
La delicata “Stay Away From the Dark” apre il cd, John
mette subito in primo piano la propria sensibilità con una
composizione tanto bella quanto leggera, nel senso che colpisce per
la purezza di una linea melodica che non ha bisogno di grossi fronzoli,
ma è tutt’altro che semplice a livello ritmico armonico.
La stessa caratteristica è fondante anche per “Survival
Rate”, che è anche più ricca, con intriganti incastri
vocali. Queste componenti sono presenti in ogni singolo pezzo, il
disco è molto omogeneo e, pur nella diversità dei brani,
mantiene sempre queste caratteristiche di leggerezza e bellezza, con
melodie riuscite, spesso sognanti e sempre molto vicine allo spirito
prog. Solo nella seconda metà del cd si avverte una certa ripetitività
stilistica, anche se il disco rimane molto piacevole.
Bassett si conferma autore di talento, intrigante coi Kingbathmath,
raffinato come solista e disco dopo disco si sta costruendo una solida
reputazione, adesso però serve il sostegno del pubblico. GB
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