Chi 
            ha detto che per fare del metal servono le chitarre? Questo super 
            progetto è qui a dimostrare che si può fare del potente 
            e devastante heavy metal anche senza l’uso di una chitarra, 
            ma solo con basso e batteria! Quella che a tutta prima può 
            sembrare una bizzarria in realtà ha una certa tradizione, non 
            che ci siano molti esempi di questo tipo, ma formazioni come i Manowar 
            hanno sicuramente preparato la strada a questo progetto. Se andiamo 
            indietro negli anni ’70, ci sono state formazioni come i durissimi 
            Dust, che avevano un bassista eccezionale molto in evidenza, poi c’erano 
            i gruppi che avevano le tastiere al posto della chitarra come i Quatermass 
            e un basso micidiale, ma la svolta è arrivata negli anni ’80 
            con il gruppo del folle Joey DeMaio, che è stato fra i primi 
            ad utilizzare il basso come se fosse una chitarra, poi bisogna ricordare 
            anche i Talas di Sheehan, ma cosa sarebbero stati i Maiden senza Steve 
            Harris? Ma in tutti questi casi la chitarra c’era, solo che 
            anche il basso giocava un ruolo importante. Più recentemente 
            mi vengono in mente gli sperimentali Beehover, che hanno solo basso 
            e batteria. 
             
            I personaggi coinvolti in questo progetto sono molti, in testa c’è 
            Markus Grosskopf degli Helloween, che è la mente ispiratrice 
            del progetto e che l’ha anche prodotto, poi ci sono tre nomi 
            che sono una garazia assoluta (in senso metallico): Tom Angelripper 
            (Sodom), Schmier (Destruction) e Peavy (Rage), ma non basta, ci sono 
            altri quindici bassisti che forniscono degli assoli, fra questi spiccano 
            il funambolico Billy Sheehan (Steve Vai, ex-Mr. Big, ex-David Lee 
            Roth), Rudy Sarzo (DIO, ex-Ozzy Osbourne, ex-Whitesnake, ex-Quiet 
            Riot), Lee Rocker (Stray Cats), Marco Mendoza (Thin Lizzy, ex-Whitesnake, 
            ex-Ted Nugent), DD Verni (Overkill), Wyzard (Mother’s Finest), 
            Dirk Schlächter (Gamma Ray), Joey Vera (Armored Saint, Fates 
            Warning, ex-Anthrax), Stig Pedersen (D.A.D), Nibbs (Saxon), Tobias 
            Exxel (Edguy), Jens Becker (Grave Digger, ex-Running Wild), Dennis 
            Ward (Pink Cream 69), Peter Baltes (Accept), Jan S. Eckert (Masterplan) 
            e Michael Müller (Jaded Heart), mi sembrava giusto citarli tutti. 
            Poi come vocalist troviamo Apollo Papathanasio (Firewind, Time Requiem, 
            Evil Masquerade, Majestic) e il frontman dei D.A.D Jesper Binzer. 
            Infine come batteristi ci sono André Hilgers (Rage, Axxis, 
            Silent Force) e Stefan Arnold (Grave Digger). Scusate se è 
            poco! 
             
            Con un simile cast il sound non poteva che essere un devastante heavy 
            metal senza compromessi e devo dire che a me il disco è piaciuto 
            davvero molto. Roccioso e potente, ma soprattutto diverso da quanto 
            si ascolta di solito, un metal senza chitarre, ma con una carica devastante 
            da far impallidire. Sarà perché a me il suono del basso 
            è sempre piaciuto, ma questo disco mi ha veramente dato la 
            carica. 
             
            Non voglio aggiungere molto a questa già lunga recensione, 
            Hellbassbeaters è un disco unico nel suo genere ed è 
            anche molto bello, la mia speranza è che Markus trovi l’energia 
            e il sostegno per regalarci un seguito di questo sorprendente album. 
            GB 
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