Rock Impressions

George Bellas GEORGE BELLAS - Venomous Fingers
Lion Music

Bellas è in attività dalla seconda metà degli anni '90 e da allora si è conquistato una certa notorietà partecipando anche a molti progetti. George è proprio il tipo di chitarrista che non ti lascia respiro, bravo da fare schifo, ti sciorina scale su scale ad una velocità disumana, una vera valanga di note che ubriaca l'ascoltatore.

Mi viene in mente una battuta del film Amadeus, quando l'Imperatore dice a Mozart qualcosa del tipo che nella sua opera ci sono più note di quante ne possa tollerare un orecchio in una sola serata. Ora Bellas non è Mozart (non a caso non lo cita fra i compositori classici che ammira di più e sono convinto che non sia un caso!) e io non sono l'Imperatore d'Austria, ma mi sento di riprendere quella frase e di usarla per parlare dei brani proposti da Bellas senza crisi di coscienza.

All'inizio del cd troviamo un intro molto poco fantasioso, poi parte la lunghissima (oltre undici minuti) "Journey to the Stars", all'inizio non sembra neanche male, ma a metà brano incomincio a non poterne più, gli assoli sono tutti costruiti nello stesso modo, con delle costruzioni che ricordano le toccate e fughe di Bach e si ripetono in modo veramente fastidioso. Con costernazione mi accorgo che anche la successiva "Shedding Skin" presenta lo stesso identico solismo, mentre l'impianto dei brani è power metal sinfonico. Qualcosa cambia per "Above and Beyond", ma non è un pezzo che si fa ricordare. Con "Lightspeed" si torna al solismo esasperato che continua incredibilmente in "Unearthed".

Mi spiace ma non riesco a commentare il resto del cd. Vi esaltano le funamboliche scorribande sulla sei corde a scapito di qualsiasi cosa? Allora correte a cercare questo disco, altrimenti evitatelo come la peste. GB



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