Succede nel 2005 che il cantante Stefan Berggren (M3, Company Of Snakes,
Razorback, etc) conosce il leggendario batterista Lee Kerslake (The
Gods, Toe Fat, Uriah Heep, Ozzy, David Byron, Living Loud) a Friedrichshafen
(sud della Germania) ad un concerto che vede M3 ed Uriah Heep dividere
il palco. Nel corso degli anni successivi sporadiche occasioni di
collaborazioni portano i due a tentare una nuova avventura insieme
e così nasce la BKB, completata da Tomas Thorberg (bs - Snakes
In Paradise, Michael Schenker, John Norum) e da Joakim Svalberg (Opeth,
Malmsteen) ad organo e moog.
La musica che esce da "The Sun Has Gone Hazy" è incredibilmente
ricca di pathos e feeling, concentrata a riproporre il tipico sound
del classic rock anni settanta che, come era tipico del decennio,
non si pone particolari limiti stilistici se non quello di trasmettere
sensazioni ed energia che durino qualcosa di più del mese successivo
all'uscita del disco.
"Walk Talk" è una splendida canzone vibrante di rock
e blues trasudante Bad Company e dei loro migliori epigoni (Whitesnake),
calda, vibrante e ammantata da intriganti parti vocali. Come suggerito
dal titolo, "Super Sonic Dream" è un veloce hard
rock scandito dall'indomita batteria di Kerslake (classe 1947) che
cita Black Sabbath e Uriah Heep senza mai perdere di identità
e ci coinvolge nel suo vorticoso ritmo e riffing con tanto di stacchetto
dark sottolineato da un perfido Hammond. "My My" parte con
chitarra acustica e voce, subito interrotti da una rullata di batteria
che fa partire una bucolica semi-ballad che non può non richiamare
alla mente i Led Zeppelin col 'guest musician' John Lord all'Hammond,
e mi piacciono quei continui cambi fra accordi maggiori e minori che
talora spiazzano al primo ascolto, ma diventano premianti alla lunga.
La titletrack torna a scaldare l'atmosfera con un mid-tempo duro e
torrido, hard rock e blues britannico fusi insieme come nella migliore
tradizione anni settanta, mentre l'ariosa "Free" dà
modo a Berggren di estendere il proprio timbro vocale sulle note più
acute concessegli, anche se facendo questo la sua voce perde qualcosa
in calore cui sopperisce l'inconfondibile suono del mellotron suonato
da Lee ed un arrangiamento corale e strumentale di struggente bellezza.
Ancora hard rock blues albionico nella notturna "Fools Asleep",
una di quelle canzoni che servono a riempire un cd senza comunque
perdere in qualità come capita con "As Time Goes By",
romantica e malinconica ballad che profuma di Rod Stewart e Rolling
Stones oltre degli immancabili Whitesnake ante 1980, e anche se non
è la più bella od originale canzone del lotto, non vi
annoierete al suo ascolto, anzi, un tocco di grazia arriverà
dritto al cuore e all'anima.
Da un brano intitolato "Rock N' Roll Gangsta" non ci si
può aspettare che del rock cattivo e ruvido e così è,
con le tastiere a dettare legge insieme ad una viziosa chitarra da
club fumosi e malfrequentati. La più sbarazzina "Back
On The Road Again" apre uno squarcio di solarità gioiosa
grazie anche ad un groove più lieve e spensierato, ed ancora
una volta i sentimenti sono chiamati in causa dalla conclusiva "Born
Again", intensa semi-ballad rock dal finale alla Boston (i primi)
composta, arrangiata ed eseguita con pregevole maestrìa, che
ci saluta con la nostra speranza che la BKB possa tornare in un prossimo
futuro a deliziarci ancora con la grande classe riconosciuta a Lee
e Stefan. ABe
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