Questo
è il primo album dei B.Impatient, ma già si sono fatti
notare sulla scena alternativa con alcuni demo. Il gruppo ha mosso
i primi passi nel ’99 è dopo i soliti cambi e avvicendamenti
ha trovato la stabilità nel 2003.
Il loro sound è un potente mix di melodia ed energia, le chitarre
sono dure e taglienti, mentre le tastiere costruiscono un vestito
morbido ed accattivante, la sezione ritmica fa il resto e dà
quella solidità che ci si aspetta in questo genere. La sguaiata
cantante Brigitte Berg unisce vari stili di cantato ed è davvero
efficace risultando ora arrabbiata e cattiva come Skin, ora ricercata
e provocatoria come la Morisette e in qualche frangente riesce ad
essere anche originale. Le sue doti emergono fin dall’iniziale
“In My Head”, un track un po’ ruffiana, ma che apre
bene. Meglio “Surrender” con il suo refrain facile da
ricordare e con un andamento vagamente gothic che in patria piacerà
parecchio. “Distance” è una ballata malinconica,
l’energia si stempera in tonalità pastello e il gioco
riesce al gruppo che dimostra di saper scrivere bene, anche se non
si tratta di cose veramente nuove. “Beauty & Beast”
infatti non aggiunge molto a quanto detto coi brani precedenti. Meglio
la riflessiva “Susanna”, un inno moderno e sentito. Godibile
anche “Fortune & Fate”, ma non vi voglio svelare tutti
i contenuti dei quattoridici brani che conpongono questo divertente
dischetto. Forse l’unico vero difetto sono i suoni delle chitarre
troppo standardizzati su un heavy metal inflazionato, ma per un debutto
ci può stare.
I B.Impatient sono sicuramente impazienti di dire la loro anche se
il genere nel quale si sono gettati non è proprio semplice,
perché di buoni gruppi ce ne sono già molti, solo il
tempo ci dirà se questi ragazzi hanno veramnte la stoffa per
imporre il proprio verbo nel rock alternativo, di certo la partenza
è buona e hanno tempo e possibilità per lasciare il
segno. GB
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