Mario di Donato è uno dei nostri musicisti da culto per eccellenza,
molto attivo negli anni ’80 con Unreal Terror e Requiem, dagli
anni ’90 si è poi concentrato sul progetto The Black.
Nel tempo ha prodotto una serie di titoli che ora sono materia prima
per collezionisti. Questa ristampa raccoglie i primi due titoli del
suo repertorio col nuovo moniker, che non è altro che il suo
nome d’arte.
La proposta di Mario è stata sempre elitaria, il cantato in
latino, il sound acido e psichedelico che ha fatto la fortuna di altre
formazioni straniere, la scelta di essere veramente underground. Tutte
caratteristiche che hanno fatto del suo operato qualcosa per veri
cultori. Oggi riascoltare questi brani fa un certo effetto, in particolare
se si pensa che queste sonorità sono molto più popolari
oggi che nel passato, e in questo The Black ha precorso i tempi.
L’oscurità è pressoché totale, un heavy
metal desertico e intrinsecamente dark. Non è catalogabile,
tanto è originale, l’unico vero limite è il cantato,
la scelta del latino è particolare, ma non rende i testi facilmente
fruibili, tra l’altro non è nemmeno una lingua molto
musicale. Infine il cantato di Mario non è di quelli che lasciano
il segno. Però da un punto di vista strumentale i motivi di
interesse sono davvero molti, con passaggi tutti da godere, ovviamente
se vi piace la musica tenebrosa.
Un pezzo di storia del nostro metal. GB
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