I Sisma nascono come trio a Milano nel 2001, inizialmente puntano
su un repertorio punk tendente al grunge e ottengono discreti consensi,
riuscendo a suonare di spalla a vari gruppi. Lo stesso anno registrano
anche il loro primo demo “La Guinness del Primate”, ma
presto iniziano a sviluppare un sound più rock e meno punk,
i risultati si possono apprezzare nel secondo demo del 2004 dal titolo
“StatOEmbrionalE”. La formazione si allarga a cinque elementi
con l’ingresso della cantante Giulia Canevari e di una seconda
chitarra. Il nuovo corso è fotografato da questo primo Ep di
tre brani.
Apre “17” il cantato è in italiano, la grande grinta
del gruppo emerge subito prepotente, ci sono delle buone linee vocali
con delle melodie che si ricordano subito. Il genere ricorda una versione
più dura dei Cranberries, con un piglio più moderno
ai limiti del crossover, con la voce maschile quasi rap, mentre gli
assoli della chitarra sono di impianto prettamente heavy metal. Il
brano nel complesso ha un tiro convincente. “Nebbia di Primavera”
ha delle ritmiche più complesse e risulta meno immediato del
precedente. Varie idee sono buone come il ritornello molto vicino
allo ska, ma non nel complesso è una prova un po’ interlocutoria.
“Lilith” chiude la trilogia, l’inizio del cantato
non funziona molto, mentre le chitarre sfogano tutta la rabbia del
gruppo. È sicuramente meglio della seconda traccia, ma il gruppo
deve lavorare di più sulle linee melodiche, molto probabilmente
una buona soluzione potrebbe essere quella di accorciare i testi per
renderli più incisivi.
I Black Sheep sono un gruppo con molte idee buone, ma ho l’impressione
che questi ragazzi abbiano una voglia sfrenata di bruciare le tappe,
molto comprensibile, del resto sono tutti molto giovani (età
media vent’anni), ma credo che sarebbe cosa molto buona se dovessere
rallentare un po’ e farsi le ossa, perché il mondo della
musica è pieno di giovani talenti che si sono bruciati e mi
spiacerebbe se la loro grinta dovesse andare perduta. GB
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