Terzo
sigillo per i Bloodflowerz a tre anni di distanza dal secondo e quattro
dal debutto, un disco che non mi aveva impressionato per essere troppo
legato ad altri modelli, ma il bilancio non era stato completamente
negativo perché avevo riconosciuto al gruppo una buona dosa
di grinta. Questa negli anni non si è stemperata, anzi ed ecco
questo nuovo album che riprone la band ancora più arrabbiata.
“Sajidas’ Song” ha un impianto quasi punk, con una
sezione ritmica rocciosa e tanta rabbia che esce dall’ugola
graffiante di Kristen Zahn. “Damaged Promise” è
già meno caustica, con la sua alternanza di parti melliflue
ad altre anthemiche, con un refrain che si stampa subito in mente.
Perversa e potenziale hit è “Last Dance”, dove
il gruppo dimostra di cercare anche facili consensi, ma lo spessore
è davvero poco. Meglio “Healing Hearts” che non
è così banale come la precedente e tenta di proporre
delle linee armoniche più complesse e interessanti. Carina
“Illusionary Fields” che gioca a intersecare soluzioni
vagamente originali con altre più immediate e leggere, il risultato
è buono. “Anthem for a Stranger” propone dei suoni
che ricordano gli In Extremo o i Subway to Sally, ma rispetto agli
originali non ci siamo. Ma è in “Violent Voices”
che a mio modesto parere i Bloodflowerz danno il meglio di se, le
ritmiche serrate e cattivelle contenute in questo pezzo sono il terreno
ideale per la singer, dove esprime al meglio tutto il suo repertorio,
mentre si sente che al gruppo piace pestare sugli strumenti. Ancora
vengono ricorsi i gruppi nu-folk o metal medieval con “The Fool
and the King”, una strada su cui i nostri devono camminare ancora
parecchio prima di raggiungere un livello interessante. In “Dark
Angel” Kristen gioca ad emulare vagamente Kate Bush e devo dire
che la sua prestazione non è poi così male, carino anche
il pezzo. Riempitiva è “Queen of the Freakshow”,
seguita dalla conclusiva “Dead Love”, una semi ballad
malinconica che saluta con dignità gli ascoltatori.
I Bloodflowerz stanno camminando e sono sicuro che hanno le possibilità
per migliorare ulteriormente, ne ero convinto in passato e lo sono
ancora più oggi dopo aver ascoltato questo discreto dischetto.
GB
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