Riccardo Scaramelli è il fondatore di questa giovane band che, dopo qualche anno di gavetta, si presenta con questa prima autoproduzione. Questo prodotto colpisce subito per due aspetti, la freschezza della produzione e la qualità delle composizioni. Si tratta di poco più di un demo, ma la qualità è discreta, ma soprattutto convincono le singole composizioni, che sono legate fra loro da un concept. Blue Rose è il nome di un angelo caduto sulla terra, il tema non è certo originale, ma poco importa, la band attraverso le avventure di questo angelo, traccia un cammino esistenziale che può riguardare ciascuno di noi, in fondo siamo un po’ tutti stati “buttati” su questo pianeta senza averlo chiesto, per qualcuno questo è un dono, per altri una maledizione, ma non ho intenti filosofici.

I dieci pezzi proposti sono in bilico tra un hard rock melodico e un pop energico, molto americaneggiante se volete e di matrice vagamente ottantiana con prevalenza delle chitarre. Fin dall’iniziale “Fallen From Heaven” si respirano grandi melodie e il gruppo dimostra di avere una buona vena compositiva e buoni mezzi espressivi, con un buon risultato d’insieme. Sulla stessa linea melodic AOR si muove anche “Eyes to Eyes”, mentre con “Wasted” si arriva ad un heavy metal serrato e veloce. “Lonely Days” è una ballad elettrica, che ricorda certe canzoni melodiche italiane. “Rock On” e “Power” non sono altro che declinazioni di quanto detto in precedenza, in particolare buono l’incedere anthemico della seconda. I brani che seguono si mantengono tutti su un buon livello, ma non si discostano dalle linee tracciate nella prima metà del disco.

La musica di questi Blue Rose trasmette allegria ed entusiasmo, non è particolarmente originale, ma suona comunque fresca e accattivante, sono convinto che coi lavori futuri sapranno rendersi più efficaci e personali. Da seguire! GB

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