Da un disco questo "Butterfly blues" non avrete nulla da
chiedere, quando il dischetto avrà terminato la sua corsa nel
lettore... Se non schiacciare nuovamente il tasto play e chiudere
gli occhi. Gli ingredienti fondamentali ci sono tutti: passione, competenza,
tecnica. Quindici brani presi letteralmente per mano dalla chitarra
di Marco Tansini e dalla voce del sorprendente Mario Percudani che,
tra dischi solisti e progetti vari, si conferma come uno dei musicisti
più preparati del nostro Belpaese.
Blues, a tratti più leggero, in altri virante decisamente al
rock, ma sempre blues nella sua più intima sostanza. Sarà
perchè lo ho ascoltato prevalentemente la notte, mitigando
con le sue atmosfere avvolgenti la calura estiva, sarà perchè
nel corso delle mie esplorazioni in terra americana, macinando chilometri
su highway contrassegnate da sigle mitiche, sovente era il blues,
quello più profondo, a tenermi compagnia, quando moglie e figlia
(i miei fidi passeggeri) cedevano al sonno. Ascoltate le sei corde
dialogare fra loro, le voci intrecciarsi (bellissimi gli inserti femminili),
il basso e la batteria pulsare all'unisono, cuore di un sound unico,
avvincente, immortale. Non v'è nulla di ammiccante, nulla di
superfluo, solo tanta sostanza in "Butterfly blues", dichiarazione
d'amore e d'intenti fin dai titoli delle singole canzoni, ed anche
nei frangenti strumentali l'attenzione non scema, tenuta desta da
un manipolo di musici che ben conoscono le basilari formule dell'intrattenimento.
Un disco fatto e finito e sopra tutto destinato ad incendiarsi dal
vivo, dimensione ideale che questi valorosi conoscono a menadito,
quindici pezzi che non possono venir circoscritti al semplice assunto
di brano musicale, in quanto, sopra tutto per i loro esecutori, rappresentano
molto di più. Ed il fortunato ascoltatore, partecipe di questo
piccolo evento, sarà senza dubbio esser riconoscente ai Blueville
per quest'oretta ed un quarto circa di grande musica! AM
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